“Stiamo parlando di autorizzazioni dei vaccini e sperimentazione e intanto mandiamo a casa il personale dell’Aifa”. Così ad Askanews Roberta Pellegrini che in Aifa si occupa di preautorizzazione dei farmaci e che a breve dovrà lasciare il suo lavoro perchè precaria. Sono 100 i precari in Aifa, su un totale di poco più di 600 addetti, che si vedranno chiudere il contratto entro l’anno e che oggi protestano con un sit in a Montecitorio dopo mesi di appelli e manifestazioni caduti nel vuoto. “Abbiamo chiesto di essere ricevuti dal presidente Conte, dal ministro Speranza, dal ministro Gualtieri, ormai da settimane, ma non abbiamo mai ricevuto risposta”, sottolinea Pellegrini evidenziando come “proprio a chi si occupa di farmaci in tempi di coronavirus venga negato di proseguire un lavoro altamente specializzato in alcuni casi iniziato ben 12 anni fà”.
“Nella prossima legge di bilancio – osserva – ci sono fondi per fare concorsi per il ministero delle Politiche agricole e forestali, per il ministero dell’economia (550 persone), per il ministero della Giustizia (1.080), per l’Ente nazionale per l’aviazione civile…E poi: 10 milioni per l’Anpal che sono i navigator; Fondazione per il Futuro delle Città: 5 milioni di euro per il 2021 e 3 mln per il 2022; il Mef, 2 mln di euro, il ministero della Giustizia, 3mila persone… Anche per il ministero della Salute sono previsti concorsi. Noi siamo 100, ma per chi si occupa di farmaci in tempi di covid non è previsto nulla”. “Stiamo aspettando fra l’altro un’ordinanza della protezione civile per integrare personale a progetto scaduto, che avrebbe dovuto essere emanata a luglio ma di cui non si sa più niente. Ci dicono che sia ferma al Ministero dell’Economia… La realtà è che alcune persone da Aifa sono già uscite e che hanno perso il lavoro, e altre rischiano di uscire a giorni. C’è addirittura un dirigente precario che scadrà nel 2021. Persone altamente specializzate, altamente qualificate: si occupano di sperimentazione di medicinali, sperimentazioni cliniche, Fondo 5%. Personale che non potrebbe essere sostituito facilmente, perdere le loro competenze sarebbe anche una grossa perdita per lo Stato che le ha formate. E l’Agenzia si troverebbe scoperta in un momento così particolare”.
“Personalmente – ci racconta – lavoro nell’area preautorizzazioni dove ci sono 9 precari che si occupano delle sperimentazioni cliniche, oltre ai farmaci salvavita. Qui ci sono persone che lavorano in agenzia da 12 anni”. “In modo consapevole – aggiunge – non abbiamo voluto indire una forma di sciopero perchè riteniamo che la salute venga prima di tutto. E oggi molti colleghi di ruolo hanno preso ferie o permessi per essere in piazza qui con noi a darci man forte”.