Politica

Prescrizione, governo continua a litigare. Pd-Iv sulle barricate

Prima una riunione di gruppo alla Camera, poi giovedi’ un incontro tra gli ‘sherpa’ per tentare l’ultima mediazione con Bonafede. Il Pd non arretra sulla richiesta di far partire la riforma della prescrizione contestualmente a delle norme che garantiscano tempi certi sui processi. Pd e Italia viva domani dovrebbero votare no nell’Aula di Montecitorio alla richiesta d’urgenza del ddl Costa che punta a imporre uno stop alla riforma, ma – questo il messaggio che verra’ ribadito nelle prossime ore – a patto che il ministro della Giustizia compia dei passi avanti nella mediazione. Il partito democratico e’ disposto a non chiedere il rinvio soltanto a patto che si arrivi ad un’intesa politica sulle garanzie processuali da inserire nella riforma del processo penale. A replicare il compromesso portato avanti sulla riforma del taglio dei parlamentari.

Al momento pero’ e’ braccio di ferro, perche’ il responsabile di via Arenula non intende aprire – lamentano dal Pd – su nessuna norma, a partire da quella prescrizione processuale che prevede l’estinzione dell’azione penale qualora i processi dopo il primo grado d’appello dovessero sforare i tempi prefissati. Ma la mina prescrizione rischia di scoppiare soprattutto per la distanza tra il Movimento 5 stelle e i renziani. Ieri il leader di Italia viva ha detto apertamente di apprezzare il ddl Costa. Qualora i voti di Iv dovessero sommarsi a quelli dell’opposizione e magari ad una parte del Partito democratico, c’e’ il rischio che possa arrivare l’incidente parlamentare per la maggioranza. Ecco perche’ i renziani sottolineano dietro le quinte di aver inviato piu’ di un avvertimento: “E’ in gioco il destino del governo, Bonafede si fermi e apra al rinvio”. Una richiesta che il Guardasigilli considera irricevibile e sulla stessa lunghezza d’onda sarebbe il presidente del Consiglio. Il ddl Costa anche senza il via libera all’urgenza dovrebbe approdare nell’Aula di Montecitorio tra Natale e Capodanno. A meno che – sospettano gli azzurri – il presidente della Camera voglia imporre la pausa dei lavori dopo il 23 dicembre. “Noi gia’ ci stiamo preparando allo scontro”, dicono in FI. Ma la tensione resta alta pure nel Pd e in Italia viva.

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redazione