Presidenza Senato e Camera, stop vitalizi condannati

LA LISTA Il provvedimento colpisce fra gli altri, Berlusconi, Dell’Utri e Cecchi Gori di Maurizio Balistreri

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di Maurizio Balistreri

E’ stato approvato ieri, dal Consiglio di presidenza del Senato, il provvedimento di interruzione dell’erogazione dei vitalizi per i senatori condannati in via definitiva. Nella lista figurano, fra gli altri, Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e Vittorio Cecchi Gori. Forza Italia non ha partecipato alla riunione, essendo contraria al principio ispiratore del provvedimento. La decisione è stata assunta a seguito dell’esame dei casellari forniti dal ministero della Giustizia. Vi sarebbero in ogni caso ancora delle posizioni di ex senatori da definire, secondo quanto si è appreso da fonti parlamentari, a causa del fatto che non tutti i dati sarebbero stati trasferiti in formato elettronico alla fine degli anni ’90, quando è stato compiuto il trasferimento dei fascicoli nel sistema computerizzato.

Sono dieci, invece, gli ex deputati condannati in via definitiva per reati di particolari gravità per cui l’ufficio di presidenza della Camera ha disposto la cessazione dell’erogazione del vitalizio. Si tratta di Massimo Abbatangelo, Giancarlo Cito, Robinio Costi, Massimo De Carolis, Francesco De Lorenzo, Giulio Di Donato, Pietro Longo, Raffaele Mastrantuono, Gianstefano Milani, Gianmario Pellizzari. L’ufficio di presidenza della Camera all’unanimità (Gregorio Fontana di Fi e Raffaele Vignali di Area Popolare non hanno partecipato al voto) ha dato attuazione alla delibera adottata il 7 maggio scorso. In seguito a quella decisione il 19 maggio i presidenti delle Camere, Pietro Grasso e Laura Boldrini, avevano scritto al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per chiedere l’elenco dei parlamentari cessati dal mandato colpiti da condanna definitiva a pene superiori a due anni di reclusione per mafia, terrorismo e reati contro la P.A. e per reati comuni con condanne definitive superiori ai due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a sei anni.

L’elenco trasmesso da via Arenula è stato di 11 ex deputati ma solo per dieci di loro è stata disposta la cessazione dell’erogazione del vitalizio: sull’undicesimo, un condannato a 2 anni e 9 mesi per reati che non rientrano tutti nelle fattispecie della delibera dell’ufficio di presidenza, è stato disposto un ulteriore accertamento richiedendo la sentenza di condanna. In sospeso anche la questione dei 346 ex deputati ultraottantenni: in base a una vecchia norma, infatti, le iscrizioni nel casellario giudiziale vengono eliminate al compimento degli 80 anni di età. Per loro quindi il ministero della Giustizia non ha potuto accertare le condanne penali. Boldrini e Grasso hanno scritto al primo presidente della Corte di Cassazione affinché si effettui un controllo negli archivi della Suprema Corte. In tutto gli ex deputati che percepiscono un vitalizio sono 1548: al netto degli over 80 su cui si attende il supplemento di verifica, la cessazione del vitalizio ha riguardato quindi 10 ex deputati su 1202.