Francia, mai così tanti astensionisti e indecisi. Hollande lavora Le Pen

Francia, mai così tanti astensionisti e indecisi. Hollande lavora Le Pen
15 aprile 2017

Come mai in passato, il rischio astensionismo al primo turno delle presidenziali francesi si annuncia molto elevato, così come la volatilità senza precedenti delle intenzioni di voto degli elettori. Due fattori che alimentano significativamente l’incertezza dello scrutinio. A una settimana dal voto solo il 68% dei francesi, secondo i dati Ifop si è detto certo di andare a votare, una percentuale in leggera ascesa ma che lascia pochi dubbi sulla bassa affluenza alle urne il 23 aprile. Le elezioni presidenziali sono il momento più importante della partecipazione politica francese, con percentuali che solitamente si aggirano sull’80%. All’ultimo scrutinio, nel 2012, si è recato alle urne il 79,5% degli elettori per il primo turno. Nel 2002, un astensionismo record del 28,4% aveva favorito l’ingresso di Jean-Marie Le Pen, candidato del Front National, al ballottaggio contro il candidato gollista, Jacques Chirac. Una performance che la figlia del fondatore del Fn, Marine Le Pen, ha quasi la certezza di ripetere quest’anno.

LA CAMPAGNA ELETTORALE, contrassegnata da scandali e casi giudiziari non ha senz’altro contribuito ad accrescere il desiderio di partecipazione dell’elettorato. Le nuove candidature, come ad esempio quella di Emmanuel Macron, e un contesto politico inedito, con la possibilità di un ballottaggio tra estrema destra ed estrema sinistra, hanno confuso ulteriormente i riferimenti classici del voto dei francesi. Agli astensionisti recidivi, ai delusi del quinquennio socialista, si aggiunge quindi per l’appuntamento del 23 aprile un numero mai visto di indecisi che non si riconosce più nelle due opposte categorie destra-sinistra e potrebbe passare da uno schieramento all’altro nel giro di una notte. Secondo le ultime inchieste, tra il 30 e il 40% degli elettori di Macron e di Jean-Luc Mélenchon potrebbero cambiare ancora idea. Al contrario l’80% degli elettori di Marine Le Pen e di Francois Fillon sono certi del loro voto.

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I QUATTRO FAVORITI alle presidenziali francesi sono raggruppati ormai nel giro di tre punti percentuali, tra il 19 e il 22 per cento dei voti, quando mancano appena 10 giorni al primo turno del 23 aprile. Secondo l’ultimo sondaggio dell’istituto Ipsos-Sopra Steria pubblicato ieri su Le Monde, Emmanuel Macron (foto) e Marine Le Pen (foto) sono in parità con il 22% dei voti con un trend in discesa. Alle loro costole, in netta ascesa, si piazza Jean-Luc Mélenchon, che ha raggiunto ormai la soglia del 20%. Francois Fillon è al quarto posto con il 19%. L’ordine di arrivo dei quattro favoriti la sera del 23 aprile – che deciderà chi andrà al ballottaggio del 7 maggio – è ancora più incerto considerato il margine di errore di questo sondaggio, fissato a 2,7%. Il livello degli indecisi resta piuttosto alto: solo il 66% delle persone intervistate si dichiara sicuro della propria scelta.

HOLLANDE IN SCENA Temendo più di ogni cosa un finale Marine Le Pen/Jean-Luc Mélenchon, François Hollande prenderà la parola in questi ultimi giorni che mancano al primo turno delle presidenziali per tentare di scongiurare questo possibile scenario. Il capo dello Stato la settimana prossima si sposterà, quasi tutti i giorni, in provincia e in banlieue, per lanciare “messaggi di avvertimento”, sottolinea una fonte del suo seguito. Martedì sarà in Saône-et-Loire, mercoledì in Seine-Saint-Denis (Aubervilliers, Clichy-sous-bois e Montfermeil), giovedì nel Lot e venerdì in Bretagna. Presidente impopolare, Hollande è stato costretto a rinunciare ad un secondo mandato: è la prima volta che si verifica una eventualità del genere sotto la V Repubblica. Una cosa è certa, i suoi interventi hanno un unico obiettivo: fare di tutto per evitare di assistere la sera del 23 aprile alla “vittoria” della presidente del Front national e del leader di La France insoumise. “In questo caso, c’è un rischio immediato di crolli nei mercati e preoccupazione in Europa”, sottolinea un ministro vicino al presidente. Hollande, come si è impegnato a fare “non prenderà la parte di un candidato”, prima del primo turno “ma il suo dovere, è di ricordare i rischi per il Paese”, sottolinea uno dei suoi.

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