Presidenziali, Macron in testa al primo turno con il 28,6%

Presidente uscente e Le Pen (24,4 per cento) al ballottaggio in programma il 24 aprile

Macron-Le-Pen

Emmanuel Macron e Marine Le Pen hanno raggiunto il secondo turno delle elezioni presidenziali in Francia, rispettivamente con il 28,6 per cento e il 24,4 per cento. E’ quanto emerge dalle stime Ifop-Fiducial rilanciate dal quotidiano Le Figaro a chiusura delle urne dopo il primo turno di voto. Il presidente uscente ha ottenuto un vantaggio consistente in questo primo turno e sfiderà la rivale Le Pen, come nel 2017, nel ballottaggio del 24 aprile. Dopo una campagna elettorale in sordina, schiacciata tra l’emergenza della crisi ucraina e concrete paure per la situazione economica, la Francia oggi è andata alle urne per il primo turno delle presidenziali. Il presidente uscente Emmanuel Macron era dato chiaramente per favorito al primo turno. I seggi sono stati aperti alle 7 e chiusi alle 19, ma i prefetti possono disporre il prolungamento delle operazioni di voto di almeno un’ora, cosa che hanno già fatto nelle grandi città, come a Parigi, Marsiglia e Lione, dove i seggi chiuderanno alle 20.

Tradizionalmente, al ballottaggio, l’estrema destra in Francia è stata sempre arginata dal così detto ‘muro repubblicano’. In questo caso, l’affermarsi alla destra della Le Pen di una destra persino più estrema – quella del polemista Eric Zemmour – poteva cambiare almeno in teoria le carte in tavola. Ma così non è andata. Macron è uscito in testa dal primo turno ma non è detto che il ballottaggio del 24 aprile sarà una pura e semplice formalità. Secondo gli ultimi sondaggi, infatti, il presidente francese uscente, Emmanuel Macron, era il chiaro favorito per la corsa all’Eliseo e non avrebbe avuto difficoltà ad aggiudicarsi il primo turno, ma la situazione è meno definita per quanto riguarda il ballottaggio del 24 aprile. Per Macron, al ballottaggio l’incognita è se il “muro repubblicano” che ha fin qui frustrato le ambizioni presidenziali dell’ultradestra sarà ancora ritenuto necessario, visto che Le Pen accanto a Zemmour fa la figura della moderata; inoltre, la minaccia di una prossima crisi energetica legata al conflitto ucraino non gioca a favore del governo. Nel duello fra Macron e Le Pen, il primo avrebbe la meglio con una media del 53%; ma a metà marzo era al 59% e il trend è chiaramente discendente e il margine di errore apre la porta ad un possibile testa a testa. 

Un discorso a parte, in vista del voto, riguarda la questione corsa. Dopo l’omicidio in carcere del leader separatista Yvan Colonna, l’isola sta vivendo un momento di fortissima tensione e i separatisti hanno chiesto il boicottaggio delle elezioni presidenziali. Ad avanzare la richiesta le due principali formazioni indipendentise, ‘Core in Fronte’, che conta sei membri eletti dell’assemblea corsa e ha ottenuto il 12% dei voti nelle ultime elezioni regionali, ovvero più di 11.000 elettori, e Corsica Libera, che ha un membro eletto dell’assemblea corsa. Sarà importante anche valutare il dato dell’affluenza in Corsica.