Non basta comminare una multa per quelle societa’ calcistiche che si rendono responsabili di connivenza con la criminalita’ organizzata. Da parte della giustizia sportiva servono norme piu’ stringenti, piu’ severe. In alcuni casi, quelli piu’ eclatanti, si puo’ arrivare al commissariamento delle societa’ o comunque alla responsabilita’ oggettiva. Con questo assunto, riferiscono fonti parlamentari, la Commissione Antimafia si appresta ad ascoltare i vertici del calcio nelle prossime settimane. Con un lavoro di ‘moral suasion’, un pressing, affinche’ si arrivi all’inasprimento delle pene in presenza di acclarati fenomeni di rapporti illeciti esistenti tra squadre di calcio e i clan o tra tifo e organizzazioni mafiose. Per arrivare anche ad uno strumento normativo che per le frange estremiste della tifoseria superi il Daspo. Oggi il Comitato coordinato dall’esponente del Pd Di Lello ha proposto alla Commissione Antimafia di audire per ora i presidenti della Lega di Serie A e di Serie B.
MORTE ULTRA’ Ma oltre al numero uno della Figc Tavecchio (foto), al presidente dell’associazione calciatori Tommasi, verranno ascoltati anche i procuratori di Torino, Catania e Napoli e il procuratore della Figc Pecoraro che ha nel frattempo concluso la sua indagine legata alla morte di un ultra’ juventino che era stato ascoltato sulla infiltrazione della ‘ndrangheta nella curva e che aveva chiamato in causa il presidente bianconero Agnelli. La societa’ juventina con una nota ha fatto sapere di non avere alcun indagato tra i suoi dipendenti e ha respinto la tesi secondo la quale Agnelli avrebbe incontrato malavitosi.
LE CURVE Anche la Commissione Antimafia si occupera’ della vicenda, ascoltera’ probabilmente l’Ad Marotta, e – spiega uno dei componenti – non ha alcuna intenzione di esprimere giudizi in merito. Oltre a indagare sul calcioscommesse, sul fenomeno del riciclaggio, del racket dei biglietti e di quant’altro possa avere legami con le mafie, la Commissione si promette di fare uno screening sul mondo delle curve. “Troppo spesso terra di nessuno”, rimarca un altro membro della Commissione. Il lavoro che verra’ portato avanti e che secondo le intenzioni del comitato dovra’ concludersi entro il 21 marzo parte, sottolineano ancora fonti parlamentari, dal presupposto pero’ che e’ necessario trovare una simmetria per dare alla giustizia sportiva lo stesso peso della giustizia ordinaria. “Sembra sempre che lo sport abbia bisogno di piu’ tolleranza, di piu’ benevolenza e invece non e’ giusto che sia cosi'”, mette in chiaro il vicepresidente della Commissione, Fava.