La Procura di Milano ha richiesto il rinvio a giudizio per la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e per altre due persone, tra cui il compagno Dimitri Kunz, nonché per le società Visibilia Editore e Visibilia Concessionari. L’ipotesi di reato riguarda la truffa aggravata ai danni dell’Inps in relazione a presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione in deroga Covid per un totale di 13 dipendenti.
La richiesta di processo fa seguito alla chiusura delle indagini sul cosiddetto “pacchetto Visibilia”, avvenuta il 2 marzo. Oltre alla senatrice di Fratelli d’Italia e ministro del Turismo, Daniela Santanchè, sono coinvolti anche il compagno Dimitri Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, oltre alle due stesse società.
Secondo l’accusa, nel periodo compreso tra il 31 maggio 2020 e il 28 febbraio 2022, sia Santanchè che Kunz, insieme a Concordia, sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto “indebitamente” la cassa integrazione in deroga per i dipendenti, nonostante questi continuassero a lavorare. L’istituto pensionistico avrebbe versato oltre 126.000 euro, corrispondenti a oltre 20.000 ore, “direttamente ai dipendenti o a conguaglio alla società”. In particolare, sono stati individuati oltre 36.000 euro a vantaggio della Visibilia Editore, destinati a sette dipendenti.
Alla notifica di conclusione delle indagini, la ministra del Turismo si era detta “sorpresa” e aveva ribadita la sua “estraneità a ogni decisione societaria relativa alle modalità della messa in cassa integrazione di alcuni dipendenti”. La ministra, che ha il sostegno dei suoi alleati di governo, confidava che la vicenda potesse concludersi già con l’archiviazione da parte del pm o “se ciò non si verificasse, con il giudizio del gup che, nell’udienza preliminare, decide sulle ragioni dell’accusa e della difesa. Per la nostra Costituzione fino all’esito definitivo dei tre gradi di giudizio nessuno può essere considerato colpevole. Sono peraltro convinta che anche questa volta il giudizio dei giudici andrà contro il desiderio dei miei avversari politici”.
Inevitabili le reazioni. “E’ una richiesta di rinvio, non mi pare un problema politico – ha commentato il ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani -. Il governo va avanti. Basta vedere i risultati elettorali quali sono. Sto girando l’Italia e vedo qual è il consenso attorno al governo. E’ il popolo che decide in democrazia. Poi a qualcuno può dare fastidio, è legittimo”. Ma “mi pare che la maggioranza si stia allargando e l’opposizione si stia restringendo”.
Il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra hanno chiesto le dimissioni di Santanchè. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha dichiarato che “ci aspettiamo che la presidente del Consiglio abbia un minimo di rispetto per le istituzioni e chieda le dimissioni di Daniela Santanchè”. I senatori M5S in commissione Industria e Turismo hanno sottolineato che la ministra del Turismo avrebbe dovuto dimettersi già lo scorso luglio, quando aveva fornito informazioni non veritiere davanti all’aula del Senato. Alleanza Verdi-Sinistra ha sottolineato che la permanenza di Santanchè nel suo ruolo sarebbe uno schiaffo agli italiani e alla trasparenza che ogni governo dovrebbe garantire.