In Italia, dopo il cancro alla mammella, il carcinoma della cervice uterina, noto anche come tumore del collo dell’utero, è il secondo tumore più frequente tra le donne, con un’incidenza di circa 2500 nuovi casi ogni anno. Gennaio è stato scelto come il mese dedicato alla sensibilizzazione su questo tipo di cancro a livello mondiale, sottolineando l’importanza della prevenzione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto già dal 2009 la prevenzione del cancro cervicale come una priorità per la salute pubblica, vista l’efficacia della vaccinazione contro il Papillomavirus umano (HPV). Tuttavia, in Italia, come in gran parte dell’Europa, le coperture vaccinali non raggiungono ancora gli obiettivi stabiliti dall’OMS, che prevedono una copertura del 95% entro il 2030. Secondo i dati del 2022 del Ministero della Salute, la copertura vaccinale tra i dodicenni è del 38,78% per le ragazze e del 31,81% per i ragazzi, mentre tra i quindicenni si attesta al 69,32% per le femmine e al 44% per i maschi. La variabilità regionale è notevole, con nessuna regione che raggiunge il 95% di copertura in tutte le coorti.
Oltre alla vaccinazione, è cruciale l’adesione ai programmi di screening cervicale, che offrono gratuitamente il Pap-test e il test HPV-DNA, strumenti fondamentali per una diagnosi precoce e un intervento tempestivo.
Per affrontare queste sfide, nel 2021 è stato lanciato il progetto europeo Perch (PartnERrship to Contrast HPV), guidato dall’Istituto Superiore di Sanità e coinvolgente 18 Paesi europei. Uno degli obiettivi principali è migliorare la pianificazione e l’attuazione delle campagne vaccinali. In Italia, Perch ha avviato un’iniziativa pilota in Calabria, Campania e Puglia per testare l’efficacia di una campagna di vaccinazione nelle scuole. L’idea è di sfruttare la rete scolastica per informare, formare e vaccinare direttamente, puntando a un approccio più integrato e sostenibile.
Le regioni coinvolte hanno iniziato a lavorare con almeno una scuola secondaria di primo e secondo grado per ogni regione. I risultati preliminari mostrano tendenze positive, con la ASL di Taranto che registra coperture vaccinali superiori alla media nazionale: per le femmine, l’80% per il ciclo completo e il 90% per la prima dose; per i maschi, il 70% per il ciclo completo e l’87% per la prima dose. Questi dati suggeriscono che l’approccio scolastico potrebbe essere una strategia vincente per aumentare la copertura vaccinale contro l’HPV.
Inoltre, il progetto ha stimolato l’educazione tra pari, con alcuni studenti che hanno composto e realizzato una canzone rap per sensibilizzare i loro coetanei sull’importanza della vaccinazione contro l’HPV, dimostrando come l’iniziativa scolastica possa andare oltre la semplice somministrazione del vaccino, promuovendo una cultura della prevenzione. I risultati completi di questa iniziativa saranno presentati in un convegno il 12 giugno 2025, dove si spera di poter confermare l’impatto positivo di tali strategie sulla salute pubblica in Italia e in Europa.