Primo Consiglio Ue per Meloni, nodo energia. Stoccata a Francia
Premier insiste per accordo su price cap. “Proposta finora insoddisfacente”
Lo slogan del giorno è: ‘Più Italia in Europa’ e non viceversa: una spruzzata di sovranismo dopo una manovra fatta decisamente in linea con Bruxelles. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si presenta alla Camera alla vigilia del suo primo Consiglio europeo in programma per il 15 dicembre, ma già domani sarà in Belgio per partecipare al vertice Ue-Asean, che racchiude i 10 Paesi del sud-est asiatico. I dossier da affrontare sono tanti e corposi: in primis la questione energetica – su cui si cerca un accordo in extremis – ma anche il sostegno all’Ucraina, l’allargamento dell’Unione, le relazioni transatlantiche. Con un tema che, pur non ufficialmente in agenda, continua a fare da sfondo a tutte le recenti uscite internazionali della premier: ovvero la tensione con la Francia sul tema migranti dopo il caso Ocean viking.
D’altra parte, né il vertice con i Balcani a Tirana, né quello dei Paesi Euromed di Alicante (a cui la presidente del Consiglio non ha partecipato “per una influenza”) sono stati occasione di un chiarimento con il presidente francese Emanuel Macron. Ed è proprio a Parigi che Meloni riserva una stoccata durante le sue comunicazioni a Montecitorio, definendo “strana” la reazione “di fronte alla prima nave Ong che sbarcava migranti in Francia”. “In Europa – dice – devono valere gli stessi diritti e doveri per tutti. Questo esula dal tema dell’immigrazione, si tratta di riconoscere che tutti quanti devono essere messi nelle stesse condizioni”. A suo giudizio la soluzione è sempre la stessa: “Passare dal dibattito sulla redistribuzione a quello sulla difesa comune dei confini esterni dell’Unione europea”. Il Consiglio di giovedì è però soprattutto chiamato a trovare quell’accordo sul tetto al prezzo del gas che l’Italia persegue già dal precedente governo Draghi. A pesare sono soprattutto le resistenze tedesche per vincere le quali, paradossalmente, l’Italia ha proprio la Francia come potenziale migliore alleato.
Solo le trattative delle prossime ore potranno dire se si arriverà all’appuntamento con una intesa o meno. Di certo, Meloni boccia la proposta messa finora sul tavolo, giudicando la risposta della Commissione europea per ora “insoddisfacente e inattuabile”. “Quel che è certo – sottolinea mandando una frecciata al piano tedesco di aiuti anti crisi – è che andare in ordine sparso di fronte a questa sfida epocale, pensando che chi è più forte economicamente possa salvarsi se necessario a scapito degli altri, non solo sarebbe un’illusione, ma tradirebbe la realtà di un’Europa molto diversa da quella che è stata decantata in questi anni”. Ma per Meloni c’è un altro terreno, oltre a quello dell’energia, su cui l’Unione dovrebbe mostrare maggiore determinazione, ossia il conflitto russo-ucraino. “Lo spazio di manovra per un cessate il fuoco – dice – appare limitato, ma l’Italia sosterrà gli sforzi in proposito. Anzi crede che l’Europa debba assumere un ruolo più incisivo”.