Si chiama “Heart mate III” il cuore artificiale di ultima generazione impiantato per la prima volta in Italia. L’intervento di circa tre ore è stato effettuato al San Camillo a Roma dal cardiochirurgo Francesco Musumeci e dalla sua équipe, il quale ci ha spiegato quale sia la vera rivoluzione di questa pompa meccanica, in un paese dove le liste d’attese per un trapianto di cuore superano i due anni: “L’innovazione tecnologica di un prodotto che si avvicina sempre più al vero cuore in termini di funzioni, un prodotto che realmente un domani potrebbe davvero sostituire il cuore nelle sue funzioni, quindi diventare un’alternativa al trapianto di cuore”. Rispetto ai modelli finora utilizzati, il dispositivo è più piccolo, pesa poco più di 100 grammi, l’impianto avviene attraverso tecniche operatorie mini-invasive e le complicanze sono ridotte. “Il campo magnetico eliminando punti di contatto e di attrito, chiaramente elimina il rischio di usura – aggiunge Musumeci, direttore della Cardiochirurgia e del centro regionale trapianti dell’ospedale – sta proprio in questo l’evoluzione tecnologica, sempre più verso sistemi quanto più perfetti possibili, che possano realmente durare nel tempo, senza andare incontro a problemi tecnici, quindi affidabilità della macchina”. “Heart Mate III” viene applicato internamente al livello dell’addome, sotto il diaframma ed è collegato esternamente con un tubo. Il paziente che si è sottoposto all’intervento a Roma aveva avuto un infarto a gennaio e non c’era tempo di aspettare un cuore vero: “Questo paziente tornerà a casa e potrà tornare alla sua vita familiare e di lavoro. Questa pompa è alimentata da delle batterie, il paziente avrà così una cintura con delle batterie che alimenteranno la pompa e potrà svolgere tutte le sue funzioni, senza alcun problema, farà la sua vita regolarmente”.