Il primo vertice tra l’Unione Europea e il Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), tenutosi oggi a Bruxelles, ha ottenuto risultati migliori del previsto, con l’adozione di una dichiarazione congiunta articolata e complessa. Nonostante le aspettative iniziali di un incontro difficile, segnato da profonde differenze su temi critici come il conflitto in Medio Oriente e la guerra in Ucraina, il vertice ha prodotto un testo condiviso che affronta con fermezza le sfide globali attuali.
Uno dei temi centrali del vertice è stato l’escalation del conflitto in Medio Oriente, in particolare la situazione a Gaza e in Libano. La questione era delicata, poiché molti paesi del GCC, come il Qatar, hanno legami con gruppi politici e militari attivi nella regione, mentre l’Ue ha una posizione più sfumata ma critica nei confronti di Hamas. Nonostante queste differenze, il vertice ha raggiunto significative convergenze:
1. Cessate il fuoco immediato a Gaza e in Libano: l’Ue e il GCC hanno concordato sulla necessità di un cessate il fuoco immediato e globale, riflettendo una comune preoccupazione per l’escalation della violenza nella regione. Questo è stato visto come un primo passo essenziale per fermare il ciclo di conflitti e proteggere i civili.
2. Condanna degli attacchi israeliani all’UNIFIL in Libano: entrambe le parti hanno condannato con fermezza gli attacchi delle forze israeliane contro le forze di pace dell’Onu dispiegate in Libano, considerati una violazione del diritto internazionale. La dichiarazione riafferma il ruolo critico dell’UNIFIL nella stabilizzazione della regione e nella protezione delle popolazioni civili.
3. Impegno per la soluzione a due Stati: questo punto è stato uno dei più significativi del vertice, con l’Ue e il GCC che hanno riaffermato il loro impegno per una soluzione a due Stati come unica prospettiva di pace duratura nel conflitto israelo-palestinese. Questa posizione riaffermata rappresenta un rilancio degli sforzi diplomatici per una soluzione politica al conflitto.
4. Rispetto del diritto internazionale e umanitario: un altro punto cruciale è stato l’appello congiunto per il rispetto del diritto internazionale e del diritto umanitario. Entrambe le parti hanno chiesto che alla popolazione civile della Striscia di Gaza venga garantito l’accesso senza ostacoli all’assistenza umanitaria. La protezione dei civili, in particolare dei bambini, è stata sottolineata come una priorità, insieme alla condanna di attacchi contro infrastrutture civili, come scuole e ospedali.
Nonostante questi progressi, vi sono state alcune omissioni significative, che riflettono le differenze di fondo tra l’Ue e il GCC. In particolare, la dichiarazione non menziona direttamente Hamas o Hezbollah, né condanna esplicitamente l’attacco di Hamas del 7 ottobre dell’anno scorso, che ha provocato la reazione militare israeliana. Questa assenza è stata percepita come una concessione ai Paesi del Golfo, alcuni dei quali mantengono relazioni con questi gruppi.
Il paragrafo dedicato alla guerra russo-ucraina ha rappresentato uno dei risultati più sorprendenti del vertice. Storicamente, i Paesi del Golfo hanno mantenuto una posizione neutrale o favorevole alla Russia, in parte a causa dei legami economici e della loro dipendenza dalle esportazioni energetiche. Inoltre, non hanno mai appoggiato apertamente le sanzioni occidentali contro Mosca, considerate dannose per i loro interessi economici. Nonostante queste divergenze, il testo finale della dichiarazione ha mostrato un inatteso consenso su questioni di principio legate alla sovranità territoriale e al rispetto del diritto internazionale.
1. Difesa della sovranità e dell’integrità territoriale: Al punto 30 della dichiarazione, Ue e Paesi del Golfo hanno riaffermato il loro rispetto per la sovranità e l’integrità territoriale degli Stati, in linea con i principi della Carta delle Nazioni Unite. Questo passaggio ha un peso particolare, dato che molti osservatori non si aspettavano che il GCC fosse disposto a esplicitare un tale impegno, considerata la loro posizione più ambigua rispetto all’Occidente.
2. Riferimento alla risoluzione Onu contro l’invasione russa: Un altro punto di rilievo è stata la menzione della risoluzione ES-11/1 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che condanna l’aggressione russa contro l’Ucraina e chiede il ritiro immediato delle truppe russe. Questo riferimento è stato considerato un passo significativo verso una posizione più bilanciata da parte dei Paesi del Golfo, anche se non rappresenta un’aperta condanna della Russia.
3. Appello per una pace giusta e duratura: Il vertice ha anche sottolineato la necessità di raggiungere “una pace globale, giusta e duratura” in Ucraina, coerentemente con i principi della Carta delle Nazioni Unite. La dichiarazione ha ribadito l’impegno per l’integrità territoriale dell’Ucraina, incluso il controllo delle sue acque territoriali, un passaggio simbolico ma importante, dato che molti paesi del GCC avevano mantenuto una linea più neutrale.
4. Condanna degli attacchi alle infrastrutture civili: Al punto 32, l’Ue e il GCC hanno condannato gli attacchi contro i civili e le infrastrutture critiche, in particolare quelle energetiche, sottolineando i rischi per la sicurezza nucleare. Questa presa di posizione riflette una crescente preoccupazione per le ripercussioni globali del conflitto in Ucraina, non solo in termini umanitari ma anche di stabilità energetica e sicurezza alimentare.
Il vertice tra Ue e Consiglio di Cooperazione del Golfo ha quindi prodotto risultati più positivi del previsto, anche se rimangono alcune aree di ambiguità e compromesso. La dichiarazione congiunta rappresenta un passo avanti nel rafforzamento delle relazioni tra le due regioni, in un contesto geopolitico sempre più complesso e instabile. La capacità di trovare punti di convergenza su questioni come il conflitto in Medio Oriente e la guerra in Ucraina dimostra che, nonostante le differenze, esistono spazi per la cooperazione su temi globali di grande importanza.