Principato di Andorra, sequestro tesoretto per riciclaggio al socio di Ciancimino jr. Nel conto 39 bonifici

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Sequestrato nel Principato di Andorra somme di denaro e gioielli del valore di circa un milione e mezzo di euro. Il provvedimento, eseguito dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza di Palermo, e’ stato disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale nei confronti della moglie e delle figlie di Ezio Brancato, morto nel 2000 e fino al 1981 funzionario della Regione siciliana. L’uomo aveva effettuato nel corso degli anni investimenti in societa’ operanti nel campo della metanizzazione, sia in Sicilia sia in Abruzzo, ed era socio del cosiddetto “Gruppo Gas” di Palermo, la cui attivita’ era stata costantemente controllata e favorita illecitamente da Vito Ciancimino e Bernardo Provenzano. Nel gennaio 2004, il “Gruppo Gas” era stato venduto alla multinazionale spagnola “Gas Natural”, per un valore di oltre 115 milioni di euro, dei quali oltre 46 milioni di pertinenza della famiglia Brancato.

L’AMBASCIATA Nel marzo 2016, sulla base delle informazioni scambiate tra le Fiamme Gialle e le autorita’ di polizia andorrane, per il tramite dell’ufficiale di collegamento della Guardia di finanza presso l’Ambasciata d’Italia a Madrid, sono state parallelamente avviate indagini nei confronti della famiglia Brancato, per trasferimento fraudolento di valori in Italia e per “riciclaggio” nel Principato. La collaborazione con il Principato di Andorra assume particolare rilievo perche’, per la prima volta l’Italia e lo Stato pirenaico hanno collaborato e continuano a collaborare in un quadro di reciproca assistenza giudiziaria, avviata dal procuratore della Repubblica di Palermo Francesco Lo Voi. L’attivita’ investigativa svolta all’estero ha permesso di scoprire che il genero di Brancato nel 2013 ha aperto cinque conti correnti bancari presso quattro istituti di credito del Principato di Andorra e due cassette di sicurezza.

39 BONIFICI I conti sono stati alimentati con 39 bonifici bancari, disposti da banche spagnole ed effettuati in soli due mesi, tra il giugno e l’agosto del 2013, immediatamente dopo il primo sequestro disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, che risale al maggio dello stesso anno. Ricostruendo i movimenti finanziari i finanzieri hanno quindi individuato il patrimonio che la famiglia Brancato deteneva illecitamente nel Principato di Andorra. La successiva rogatoria internazionale con lo Stato pirenaico ha consentito di acquisire documentazione bancaria importante, in virtu’ della quale la Sezione Misure di prevenzione del Tribunale del capoluogo, presieduta da Giacomo Montalbano, ha disposto il sequestro di prevenzione di somme pari a 1.475.000 euro, nonche’ di gioielli e preziosi, ritenuti frutto di attivita’ illecita. In occasione del sequestro di prevenzione, e’ stato notificato il nuovo decreto richiesto dai sostituti procuratori Siro De Flammineis e Gaspare Spedale ed emesso dal Gip, con il quale si dispone il sequestro preventivo delle medesime somme, gia’ disposto nel mese di agosto 2016 e annullato dal Tribunale del Riesame.