Harry si sposa, il principe ribelle è diventato grande. La regina: “Siamo entusiasti”
La relazione era iniziata nel 2016. L’attrice statunitense è stata già sposata
È probabilmente l’aggettivo che viene per primo in mente quando si pensa al principe Harry, fratello minore di William che a 33 anni ha annunciato il matrimonio in primavera con la fidanzata, l’attrice americana Meghan Markle. Gli anni trascorsi nelle forze armate – riflette la stampa d’oltremanica – hanno comunque contribuito a farlo un pochino tranquillizzare. Il principe dai capelli rossi era fino a poco tempo fa una delle celebrità più ambite del pianeta. Henry del Galles, nato il 15 settembre 1984 a Londra, figlio minore di Lady D e del principe Carlo e quinto in ordine di successione al trono britannico, ha guadagnato presto la sua reputazione: nelle lettere scritte a un maggiordomo di Buckingham Palace, sua madre spiegava che “che i bambini vanno bene e apprezzano la scuola, anche se Harry si fa costantemente notare”. Rimasto orfano di madre ad appena tredici anni, nell’agosto 1997, è stato costretto a condividere il suo dolore con il mondo intero. Soltanto vent’anni dopo, in un documentario trasmesso dalla tv britannica, ha raccontato per la prima volta a cuore aperto il suo dolore, spiegando il disagio in cui questa tragedia familiare lo aveva fatto precipitare per diversi anni. Malgrado il suo lato turbolento, Harry ha seguito lo stesso, prestigioso percorso scolastico del fratello maggiore William: inizialmente la prestigiosa Wetherby School di Londra, poi la Ludgrove School, nel Berkshire (sud), prima di approdare nel 1998 al college di Eton. Ma a 17 anni, aveva già ammesso di fumare cannabis ed era diventato uno dei migliori “clienti” dei tabloid, che lui detestava dalla tragica morte della madre in un incidente automobilistico a Parigi, seguita dai paparazzi.
I lettori potevano vederlo nei locali notturni alla moda, mentre abusava di alcool e frequentava giovani ragazze dell’aristocrazia, o che prendeva a pugni i paparazzi. Dopo aver ottenuto il suo A-Level, si è concesso un anno sabbatico durante il quale ha viaggiato in Africa, Argentine e Australia. Ha lavorato anche in Lesotho per un’organizzazione benefica. Tornato nel Regno Unito questo grande sportivo, appassionato di rugby, è entrato nella prestigiosa accademia militare reale di Sandhurst, nel 2005. Qualche colpo di testa è stato ormai messo in conto dai “sudditi” di Sua Maestà. Celebre quello del 2005, quando a una festa in maschera il principe ha la brillante – si fa per dire – idea di presentarsi vestito in uniforme nazista, svastica compresa. “Harry the Nazi”, titolano impietosi (e gongolanti) i giornali scandalistici. Una mancanza di gusto e tatto che dovrà a tutti i costi farsi perdonare: dieci anni di vita militare gliene daranno l’occasione.
LE CONGRATULAZIONI Piovono le congratulazioni per le future nozze. Dopo il messaggio ufficiale di Clarence House, residenza del principe Carlo, cui spettava il compito in quanto padre del futuro sposo, i primi a congratularsi sono stati il duca e la duchessa di Cambridge, William e Kate, che si sono detti “molto emozionati per Harry e Meghan. E’ stato bellissimo conoscere Meghan e vedere come sono felici lei e Harry insieme”. Immediatamente dopo, e’ stato il turno della regina Elisabetta II: con un messaggio su Twitter la sovrana ha fatto sapere che lei e Filippo, il duca di Edimburgo, “sono entusiasti per la coppia e gli augurano ogni felicita’”. Gioia e’ stata espressa anche dal premier, Theresa May, che ha voluto offrire le sue “piu’ calorose congratulazioni al principe Harry e Meghan Markle per il loro fidanzamento. Questo – ha aggiunto l’inquilina di Downing Street – e’ il momento di grandi celebrazioni per due persone che si amano. A mio nome, del governo e del Paese, vi auguro una grande felicita’ per il futuro”. Non sono mancati i genitori di Meghan, Thomas Markle e Doria Regland, che si sono detti “incredibilmente felici per Meghan e Harry”, augurandolo loro “una vita di felicita’”. “Vedere la sua unione con Harry, che condivide i suoi stessi valori, e’ fonte di grande gioia per noi genitori”.[irp]