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Prizzly o grolar? Un orso ibrido figlio dei cambiamenti climatici

La settimana scorsa un orso polare, dalle sembianze molto particolari, è stato ucciso da un cacciatore nel territorio di Nanavut, la propaggine settentrionale della Baia di Hudson, nel Nord del Canada. La sua testa e i suoi artigli erano molto grandi, come quelli di un grizzly, ma la sua pelliccia era bianca: un “grolar” o un “prizzly“? Sicuramente un meticcio, un ibrido, un mix tra un orso polare e un grizzly. La fotografia, postata sui social media da Didji Ishalook, cacciatore Inuit di 25 anni – gli Inuit sono autorizzati ad uccidere un numero contingentato di orsi polari per prenderne la carne e la pelliccia – ha immediatamente suscitato l’interesse di migliaia di persone, ma soprattutto quella di ambientalisti e climatologi. L’esistenza di questa “nuova” specie – il cui dna deve essere ancora analizzato, anche per stabilire con certezza a quale specie corrispondano il padre e la madre (più probabile che il grizzly sia il padre) – è un inequivocabile conseguenza dei cambiamenti climatici. Lo scioglimento dei ghiacci e l’innalzamento delle temperature consente infatti agli orsi grizzly di spingersi sempre più a Nord, nel territorio finora di competenza degli orsi polari. “Odio dirlo, ma da un punto di vista genetico è come se gli orsi grizzly si mangiassero quelli polari”, ha spiegato al Washington Post, Andrew Derocher, professore di biologia nell’Università dell’Alberta. Insomma una cattiva notizia per gli orsi polari, i più grossi predatori terrestri del mondo, che vedono il loro terreno di caccia e il loro habitat minacciato dall’intraprendenza dei grizzly maschi, individuati con sempre maggiore frequenza anche centinaia di chilometri più a Nord del loro tradizionale territorio.

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