Processo all’editore Ciancio, parti civili dal Gup di Catania
MAFIA La difesa: “Il nostro assistito e’ indignato quando si parla di condizionamento al giornale La Sicilia”. Presente all’udienza anche il presidente dell’Odg di Sicilia
Gli interventi dei legali delle parti civili, gli avvocati Dario Pastore per l’Ordine dei giornalisti di Sicilia, e Goffredo D’Antona per i due fratelli del commissario della polizia di Stato Beppe Montana ucciso dalla mafia, Dario e Gerlando, sono stati oggi al centro dell’udienza preliminare dinanzi al Gup del tribunale di Catania, Gaetana Bernabo’ Distefano, per la richiesta di rinvio a giudizio di Mario Ciancio Sanfilippo, editore e direttore del quotidiano La Sicilia accusato dalla procura di concorso esterno all’associazione mafiosa. All’udienza era presente il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Riccardo Arena, che al termine dell’udienza ha detto: “Il procedimento riguarda Mario Ciancio come imprenditore e editore, ma non i giornalisti del suo giornale, alcuni dei quali sono stati anche vittime di un certo modo di operare. Questo modo di fare giornalismo non dovra’ essere valutato dai giudici, ma da organismi disciplinari e quello dell’Ordine e’ stato gia’ allertato, e presto ricevera’ gli atti del processo”.
E’ stato l’avvocato Goffredo D’Antona a ricostruire la mancata pubblicazione del necrologio sul quotidiano La Sicilia per la morte del poliziotto Montana. Il legale si e’ soffermato sulla “mancata costituzione come parte civile del Comune di Catania, che, certo oggi sarebbe politicamente in imbarazzo visto alcuni collegamenti, non illeciti, tra l’amministrazione e Mario Ciancio”. A difesa di Ciancio e’ intervenuto l’avvocato Carmelo Peluso, secondo cui le “parti civili hanno adottato soltanto una parte del processo che da’ un quadro non completo della vicenda. E il nostro assistito – ha aggiunto Peluso – e’ assolutamente indignato quando si parla di condizionamento al giornale La Sicilia. Lui, come direttore, e i giornalisti del suo quotidiano rivendicano, come sempre, autonomia e correttezza dell’informazione e avremo modo di dimostrarlo documentalmente e anche in modo appariscente nella prossima udienza, e mi dispiace che non sia pubblica”. L’udienza e’ stata aggiornata al prossimo 21 dicembre.