Cronaca

Processo beagle Green Hill, la Cassazione conferma le condanne. Lav: “Vittoria epocale”

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dagli avvocati dell’allevamento di cani beagle “Green Hill” di Montichiari (Brescia), confermando le condanne stabilite nei primi due gradi di giudizio. In conseguenza dei due processi condotti dal Tribunale di Brescia, i vertici dell`allevamento (il medico veterinario, il co-gestore e il direttore) erano stati condannati per maltrattamenti e uccisioni senza necessità, sia in primo grado che in appello, alla pena di 1 anno e 6 mesi di reclusione per il medico veterinario e il co-gestore di “Green Hill 2001”, mentre il direttore dell’allevamento è stato condannato a 1 anno e al risarcimento delle spese. Per i condannati, inoltre, era stata sospesa l’attività sospesa per due anni, con la confisca dei cani. Con la pronuncia della Cassazione le condanne diventano ora definitive. “Per noi, parte civile in questa complessa vicenda giudiziaria, è una vittoria epocale, senza precedenti”, dice la Lav in una nota: “La Corte di Cassazione ha definitivamente smantellato il teorema del cane-prodotto ‘da laboratorio’ e ‘usa e getta’, ponendo il proprio sigillo sulla corretta interpretazione giurisprudenziale del diritto per le violazioni commesse ai danni di tanti cani. Una interpretazione innovativa e lungimirante, che pone il nostro Paese in una posizione di assoluta avanguardia, orientandolo al rispetto delle esigenze etologiche anche in cani allevati e destinati ad uso sperimentale”.[irp]

“In altri termini – prosegue l’associazione animalista – secondo tale importantissima pronuncia e secondo quanto stabilito dal Tribunale di Brescia nelle due precedenti sentenze, il maltrattamento non è giustificabile neppure in un contesto produttivo di potenziale elevata sofferenza come un allevamento di cani per la sperimentazione. Un orientamento in linea con l’accresciuta sensibilità collettiva verso gli animali e con il divieto di allevare cani a fini sperimentali e altre limitazioni, introdotto nel nostro Paese nel 2014 con il Decreto Legislativo n.26/2014 sulla sperimentazione animale: con questo Decreto e ora con questa sentenza di Cassazione l’Italia compie un vero salto in avanti nella tutela giuridica degli animali”. Dopo la pronuncia della Cassazione, il 22 novembre il Tribunale di Brescia dovrà esprimersi nel cosiddetto processo “Green Hill bis” che vede imputati due veterinari Asl per falso ideologico, omissioni e alcuni dipendenti della società per falsa testimonianza: “Sarà un`occasione importante per accertare complicità e omissioni in maltrattamenti e uccisioni ‘facili'”, conclude la Lav.[irp]

 

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redazione