Processo Corona, accolti oltre 200 testimoni. C’è anche Belen, un numismatico e un fiscalista
AFFARI E GIUSTIZIA Per la difesa, dovranno dimostrare che il cosiddetto “tesoretto” 1,7 milioni era frutto di guadagni per l’attività del fotografo
Sono oltre 200 i testimoni che verranno ascoltati nell’aula del processo milanese a carico di Fabrizio Corona e della sua storica collaboratrice Francesca Persi. I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano hanno, infatti, accolto tutti i testimoni contenuti nelle liste dell’accusa e della difesa. La maggior parte, circa 190 persone, sono stati citati dagli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti, difensori dell’ex fotografo dei vip: sono soprattutto gestori di discoteche e titolari di locali notturni che, secondo la ricostruzione difesa, avrebbero pagato in nero Corona come compenso per la sua partecipazione a serate ed eventi mondani, ma anche personaggi della cerchia dell’ex fotografo: collaboratori, amici e perfino diverse ex fidanzate, compresa Belen Rodriguez, sua sorella Cecilia e altri familiari della show girl argentina. “Tutte persone che conoscono bene Fabrizio e che hanno lavorato con lui”, ha chiarito l’avvocato Ivano Chiesa. “I nostri testimoni – ha aggiunto il collega Luca Sirotti in aula – sono numerosi perché ciascuno di loro dovrà riferire su uno specifico episodio di dazione di denaro a Corona”. Tutti testimoni che, nelle intenzioni della difesa, dovranno dimostrare, attraverso la loro deposizione in aula, che il cosiddetto “tesoretto” di Corona – 1,7 milioni in contanti di euro nascosti nel contro soffitto dell’appartamento della Persi più altri 840 mila euro euro custoditi in due cassette di sicurezza di una banca di Innsbruk, in Austria – non era altro che frutto di guadagni per “attività assolutamente lecita”.
L’ESPERTO FISCALISTA Tra i testimoni citati dall’ex fotografo anche un consulente numismatico e un commercialista esperto in materie fiscali. All’ex fotografo sono infatti contestate tre accuse: intestazione fittizia di beni, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e violazione delle norme patrimoniali relative alla misure di prevenzione. L’esperto in numismatica svolgerà alcuni accertamenti sulla data di emissione delle banconote nascoste da Corona: secondo la difesa, la sua testimonianza si è resa necessaria per dimostrare che, tra i 2,6 milioni complessivamente sequestrati, non ci sono somme di denaro guadagnate dall’ex fotografo durante il periodo in cui era sottoposto a misure di prevenzione. La deposizione in aula dell’esperto fiscalista, invece, servirà a chiarire che Corona era pronto a pagare tutte le tasse dovute. Secondo la difesa, che ha depositato una serie di documenti, Atena (la società che detiene i diritti di immagine di Corona, amministrata formalmente dalla Persi ma di fatto, sostiene l’accusa, dallo stesso ex fotografo) avrebbe già autofatturato gli 840 mila euro “austriaci” pagando l’Iva dovuta su quell’importo.
EVASIONE FISCALE Quanto, invece, agli altri 1,7 milioni trovati nell’appartamento della collaboratrice Persi, “i nostri esperti – ha sottolineato in aula l’avvocato Sirotti – sono già al lavoro per regolarizzare quella somma con l’Agenzia delle Entrate. Per farlo, c’è tempo fino a marzo”. Secondo i suoi legali, insomma, Corona è un contribuente modello: “Accusano Fabrizio di evasione fiscale – ha puntualizzato, fuori dall’aula, l’avvocato Chiesa – ma le sue società, dal 2008 a oggi, hanno versato al fisco più di 8 milioni di euro. Avercene evasori come lui”. La difesa ha anche depositato tutta una serie di documenti che da oggi entrano a far parte del processo: tra questi, ce ne sono alcuni relativi a trascorsi giudiziari dell’ex fotografo e altri che riguardano l’attività svolta da Corona all’interno della comunità Exodus di Don Mazzi durante il periodo di affidamento in prova ai servizi sociali. Depositate anche le varie relazioni del Sert e degli psicologi che lo hanno assistito sulla sua tossicodipendenza e sul successivo percorso di riabilitazione. Il processo entrerà nel vivo con la prossima udienza, fissata per il 9 marzo prossimo, quando in aula saranno ascoltati i primi 8 testimoni dell’accusa.