Processo vaticano, russi spie e reliquie nel memoriale di Marogna

19 maggio 2022

L’interessamento di due presunti “funzionari russi”, che sarebbero stati “delegati per le questioni diplomatiche particolari del presidente dell Federazione russa Vladimir Putin”, per ottenere da papa Francesco il regalo di due reliquie, conservate a Bari, di san Nicola; l’esistenza di un trust russo “depositato da moltissimi anni presso lo Ior”; la richiesta di un palazzo per installarci “una centrale di ascolto russo in Vaticano”; il tutto tramite un intermediario italiano, P.B., che firmava una lettera intestata dal “presidente della Catalogna, Puigdmon”, ed era stato presentato dal Direttore dell`AISE Giovanni Caravelli.

Sono alcuni dei contenuti di un lungo memoriale di 22 pagine diramato dall’avvocato di Cecilia Marogna, donna sarda, presunta esperta di intelligence, imputata insieme a Becciu e ad altri finanzieri, broker, ufficiali vaticani, nel processo in corso in Vaticano per la compravendita-truffa di un palazzo al centro di Londra. Tra i molti altri temi evocati, il coinvolgimento di un’agenzia di intelligence legata ai servizi segreti inglesi per la liberazione di una suora rapita in Mali; la propria “cooperazione con l’AISE”; una serie di investimenti nelle diocesi sarde; “dossier” su esponenti del Vaticano; attività di intelligence “in Nord Africa e nel Sahel” e in svariati altri paesi africani; la menzione di altri personaggi noti alle cronache, come Francesca Immacolata Chaouqui, o il caso di Mario Paciolla, con tanto di link alla trasmissione Le Iene. Il memoriale è firmato 17 maggio ed è scritto da Marogna “dopo aver letto la dichiarazione rilasciata dal cardinale Becciu nell’udienza del 5 maggio”.

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