“Interferenze politiche prima che il processo sia iniziato e intimidazioni nei confronti del magistrato che deve decidere”. Così gli avvocati Domenico Mignosa e Tommaso Tamburino, legali del sindaco di Priolo, Antonello Rizza, nel corso di una conferenza stampa hanno replicato alle dichiarazioni del senatore del movimento Cinque Stelle Mario Michele Giarrusso. Il componente della commissione antimafia aveva parlato di atto gravissimo e di prescrizione non tollerabile dopo il rinvio dell’udienza preliminare per un difetto di notifica. “E’ assai grave che il senatore Michele Giarrusso dica che sia stato utilizzato un ‘escamotage’ per rinviare un processo di 5 mesi” hanno detto gli avvocati.
“Quella di martedì scorso – hanno sostenuto – è stata la prima udienza, non c’è mai stato un rinvio precedente. Il rinvio è stato disposto d’ufficio dal giudice perché uno degli imputati non aveva ricevuto regolare notifica. E’ grave che un senatore, peraltro avvocato, utilizzi toni al limite dell’intimidazione, annunciando la richiesta di chiedere l’invio degli ispettori, l’intervento della Procura generale e parli di sabotaggio”. I legali hanno evidenziato che i fatti contestati sono fatti commessi tra il 2011 e il 2014, per cui, hanno rilevato, “siamo lontanissimi dalla prescrizione”. Oltre al primo cittadino di Priolo sono 18 gli imputati in un procedimento con oltre 30 capi di imputazione. Rizza è accusato di associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio, corruzione e concussione.