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La procura tedesca, estradare Puigdemont per ribellione

La Procura tedesca del Land di Schleswig-Holstein ha chiesto l’estradizione in Spagna di Carles Puigdemont per ribellione e malversazione di fondi pubblici. I procuratori tedeschi hanno anche chiesto al Tribunale territoriale dello Stato il ritorno in carcere dell’ex presidente catalano per il pericolo di fuga. La decisione finale spetta ora al Tribunale territoriale, che lo scorso 5 aprile aveva rimesso in liberta’ su cauzione il leader indipendentista, e aveva escluso il reato di ribellione, perche’ non previsto nel codice penale tedesco.

La richiesta dei giudici tedeschi arriva nel giorno il cui il Parlamento spagnolo ha sfiduciato il capo del governo Mariano Rajoy, al quale subentra il socialista Pedro Sanchez, la cui mozione di sfiducia e’ stata approvata per il voto favorevole dei partiti indipendentisti catalani e baschi, ai quali ha promesso aperture di dialogo. Dopo la valutazione della “vasta documentazione presentata” e’ “oltre ogni dubbio” che ci siano le condizioni per l’estradizione in Spagna per le accuse di ribellione e appropriazione indebita o corruzione”, si legge nelle motivazioni della richiesta dell’ufficio del procuratore. Per quanto riguarda l’entita’ della violenze verificatasi il primo ottobre, una condizione chiave per l’ammissibilita’ del reato di ribellione, l’accusa ribadisce che e’ stato raggiunto un livello sufficiente di violenza.

“Il materiale consegnato dalle autorita’ spagnole non e’ contraddittorio su questo punto e mostra chiaramente l’entita’ dei disordini avvenuti il giorno del voto in Catalogna, che possono essere attribuiti anche all’imputato”, concludono i giudici tedeschi, secondo i quali “le questioni relative a prove e responsabilita’ non devono essere chiarite nel processo di estradizione, ma in un procedimento penale in Spagna”. Carles Puigdemont e’ stato fermato il 25 marzo dopo aver superato il confine tedesco, proveniente dalla Danimarca, in seguito a una visita in Finlandia. L’ex presidente catalano stava rientrando in auto in Belgio, dove viveva in esilio da cinque mesi. In patria, Puigdemont rischia fino a 30 anni di carcere per avere organizzato il referendum sull’indipendenza, il primo ottobre scorso, e per avere dichiarato la secessione della Catalogna nel Parlamento regionale, contro le leggi di Madrid.[irp]

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redazione