La Procura europea (European Public Prosecutor’s Office, o EPPO) ha preso in mano le redini delle indagini riguardanti presunti illeciti penali nei negoziati sui vaccini tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, come riportato da Politico.Eu. Le accuse, che includono interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di messaggi, corruzione e conflitto di interessi, sono state inizialmente sollevate da una denuncia presentata dal lobbista belga Frédéric Baldan, legato al gruppo no-vax Bon Sens.
La vicenda, ribattezzata “Pfizergate” dal New York Times, ha assunto una nuova dimensione con l’intervento dell’EPPO, che ha sostituito la procura belga nelle indagini. I pubblici ministeri dell’EPPO stanno conducendo approfondimenti su presunti reati senza però aver ancora avanzato accuse formali. L’indagine, avviata nel 2023 dopo la denuncia di Baldan incentrata su un presunto scambio di sms tra von der Leyen e Bourla nel periodo precedente il più grande accordo sui vaccini dell’Ue al culmine della pandemia di Covid-19, il cui valore è stimato più di 20 miliardi di euro. L’indagine ha attirato l’attenzione anche dei governi ungherese e polacco, quest’ultimo in procinto di ritirare la denuncia a seguito della vittoria elettorale di un governo filo-UE guidato da Donald Tusk. Tuttavia, il coinvolgimento dell’EPPO apre nuovi scenari, poiché l’ufficio ha competenze paneuropee e potrebbe persino procedere al sequestro di materiale rilevante negli uffici della Commissione o in altri Paesi europei, compresa la Germania, patria di von der Leyen.
La vicenda rischia di mettere sotto ulteriore pressione il ruolo della presidente della Commissione nei negoziati sui vaccini, che hanno coinvolto miliardi di euro. In particolare, il caso potrebbe portare alla luce il contenuto dei messaggi scambiati tra von der Leyen e il capo di Pfizer, Albert Bourla, nel periodo precedente all’accordo sull’approvvigionamento dei vaccini. Parallelamente alle indagini dell’EPPO, si sviluppano le cause legali avviate da Pfizer contro Ungheria e Polonia, ulteriormente intrecciando gli aspetti legali, politici e finanziari della questione. Il caso, che ha suscitato un forte interesse mediatico e politico, rappresenta un banco di prova per l’EPPO, confermando il suo ruolo cruciale nella lotta contro i crimini finanziari a livello europeo. Tuttavia, resta da vedere quali saranno le conclusioni delle indagini e se porteranno a conseguenze legali per coloro coinvolti nel “Pfizergate”.