Si chiamera’ Base Riformista, (anche se in ballo ci sono anche Iniziativa o alternativa Riformista) la componente degli ex renziani del Pd che fa capo a Luca Lotti e Lorenzo Guerini, e che si dotera’ di una Associazione con tanto di Statuto, e di un “Manifesto delle idee” che vuole rilanciare l’impostazione riformista dei governi Renzi e Gentiloni. Molti dei parlamentari aderenti alla componente Guerini-Lotti confermano, chiedendo tuttavia di non essere citati. Lorenzo Guerini spiega: “Il tema per me e’ lavorare ad un’area fortemente riformista che rappresenti in modo chiaro che la cultura liberal-democratica e cattolico-democratica hanno cittadinanza piena nel Pd. Anzi che senza queste culture il Pd non c’e'”. Il Manifesto sara’ pubblicato tra fine aprile e i primi di maggio, per lanciare le adesioni, mentre il varo dell’Associazione in una manifestazione nazionale sara’ dopo le Europee, per non creare tensioni nel partito in piena campagna elettorale. Conferma all’Ansa Camillo D’Alessandro, deputato abruzzese, capofila nella sua Regione della futura Associazione.
“Sul nome ci stiamo lavorando, tuttavia posso anticipare che sicuramente il nome contera’ la parola Riformista. Perche’ il PD e’ l’incontro dei riformisti e dei riformismi, altrimenti non e'”. “Saremo strutturati, in Associazione conferma D’Alessandro -con un nostro statuto ed un manifesto di idee. Siamo presenti in tutte le province e regioni di Italia, sara’ il nostro ideale e leale contributo al PD”. Non c’e’ il rischio di un “partito nel partito”, come fu Red di D’Alema? “No, una corrente organizzata nel partito. Le correnti hanno sempre aiutato i grandi partiti alla elaborazione del pensiero, alla lettura critica, ad entrare nel merito, ad alimentare dibattito pubblico. Torna la politica”. Una cosa pero’ e’ certa: “non puoi fare il renzismo senza Renzi. Perche’ quella stagione non puo’ essere ridotta all’orgoglio di una testimonianza, vale molto di piu'”. Al Manifesto delle idee stanno lavorando in molti, e il capofila e’ Dario Parrini. Del testo e’ circolata una bozza, che non e’ definitiva ma e’ essenziale il riferimento al riformismo. Indica – si dice nella premessa – “piu’ che un elemento nostalgico rispetto ai passati Governi a guida Pd, la volonta’ di fissare il primato dei contenuti sulle questioni di schieramento, della cultura di Governo sulla mistica delle alleanze, della necessita’ di modificare concretamente il sistema produttivo e sociale italiano nel segno di una sempre maggiore giustizia sociale e dell’equita’”.