Questa dotazione finanziaria, con i vincoli applicativi per il suo utilizzo (80% Sud e 20% Centro nord), consente nei prossimi mesi il finanziamento di 51 contratti di sviluppo, di cui almeno il 32% promossi da imprese estere. Gli investimenti direttamente attivati sono pari a 2,4 miliardi. Gli investimenti anche indirettamente attivati, attraverso il reimpiego dei ritorni dei mutui agevolati, sono pari a 3.3 miliardi. L’occupazione complessiva coinvolta (nuova e salvaguardata) e’ pari a 34.000 addetti. L’obiettivo strategico del piano stralcio e’ l’attuazione, nell’ambito della strategia nazionale di specializzazione intelligente promossa dall’Unione Europea, di una nuova politica per lo sviluppo dell’economia dello spazio in chiave di sviluppo dei territori e di ricadute industriali, spiega il Mise. Nelle attivita’ spaziali (usptream e downstream) e, piu’ in generale, nei settori dell’aerospazio e della difesa, l’Italia vanta una lunga tradizione e dispone di una filiera di prodotto completa.
La richiesta di finanziamento, pari a oltre 350 milioni a valere sul Fondo di sviluppo e coesione, consente – spiega il Mise – di attivare un primo piano stralcio, composto da alcune linee fondamentali di attivita’: -programma Satcom: sviluppo nuovi sistemi di comunicazione satellitare basati su piattaforme geostazionarie con produzione elettrica, compatibili con Vega; -programma Mirror Copernicus: realizzazione sistemi e infrastrutture downstream e upstream per l’ambiente e la gestione dei rischi; -programma Mirror Galileo: realizzazione infrastrutture applicative downstream per la gestione integrata del traffico. Lo stanziamento richiesto attiva un valore complessivo di investimenti pari a circa 1,1 miliardi. Si prevede l’attivazione di un meccanismo di cofinanziamento tra le risorse nazionali (Fsc) e quelle risorse regionali (Por) con un cofinanziamento da parte delle imprese coinvolte per oltre 500 milioni. L’attivazione degli investimenti avverra’ mediante un meccanismo che prevede la richiesta di manifestazioni di interesse e, successivamente, la emissione di uno o piu’ bandi.
CANTIERI CULTURA AL SUD Il Cipe ha approvato ieri il Piano di Azione e Coesione Complementare (Pac 2014-2020) che costituisce l`ultima tranche del Piano operativo nazionale ‘Cultura e sviluppo’ (Pon cultura) del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Presentato nel marzo 2016, per un valore di 133.622.878 euro, il Pac appena approvato completa un intervento strategico di circa mezzo miliardo di euro (i 133 milioni del Pac si sommano infatti ai circa 360 milioni del Pon cultura) con cui si finanziano, nel 2016, 88 cantieri, subito operativi, nelle 5 regioni del Sud: Basilicata Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. “I cantieri della cultura – dichiara in una nota il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – sono un`ulteriore dimostrazione di come e quanto il governo stia investendo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-architettonico e archeologico del nostro Paese. Dopo un decennio di tagli, queste scelte confermano che per il governo Renzi la cultura è la chiave per il rilancio economico dei territori e del Mezzogiorno”.