“Conte resti il leader dell’alleanza Pd-M5S anche in futuro”. Così il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, in un’intervista a La Stampa. “Penso che Conte te abbia fatto un grande lavoro e che possa guidare questa alleanza anche in futuro. E se Zingaretti lo incalza sui temi cari al Pd come il Mes lo fa per il bene del governo”. Francesco Boccia lancia la premiership di Giuseppe Conte per le prossime stagioni elettorali e guarda avanti, togliendosi qualche sassolino dalle scarpe. Quale è il messaggio per gli alleati? “Semplice, che a questo punto o si sta di qua o di là. Di là, il film è “piccoli Bolsonaro crescono”. Quindi, bisogna stare o di qua o di là e vale per i 5 Stelle, per Renzi e anche per i liberali vaganti nei nostri emicicli».
“Conte – ribadisce – ha il merito di aver tenuto insieme queste forze politiche, nessun altro ci sarebbe riuscito. Il Pd da solo ha lottato alle ultime regionali e ciò deve far riflettere tutti: il primo a riconoscere la necessità di rafforzare le ragioni dello stare insieme è proprio il premier. I temi che pone il Pd devono essere messi in primo piano: la sanità pubblica che si rafforza col Mes, la scuola, l’ambiente, i decreti Salvini da cambiare, l’autonomia regionale, la riduzione delle tasse sul lavoro, la digitalizzazione. Affrontare questi nodi, cementa l’alleanza. E siccome vorremmo che questa maggioranza con Conte vincessero le prossime elezioni, per rafforzare questo progetto bisogna essere più coesi”.
“La vittoria – chiarisce Boccia – viene dalla battaglia a mani nude del Pd, sarebbe il caso che altri, invece di fare tattica, lo capissero. Il governo è credibile perché ha gestito bene l’emergenza, è tornato centrale in Europa, ha messo il paese in sicurezza sul piano sociale ed economico. E’ fallita la scommessa di Salvini del 7 a zero, grazie al Pd. Ora vanno prese alcune decisioni e il Mes andrebbe richiesto entro fine anno. Gli alleati mettano da parte le ideologie”. Quanto a quota 100, “la fine era già prevista dalla norma del governo gialloverde. Ci confronteremo con le parti sociali e sicuramente ci saranno distinzioni tra lavori usuranti e non, come già accaduto in passato”.