Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha tenuto un’audizione in commissione Bilancio della Camera per illustrare i risultati dell’esame della legge di bilancio al Senato. Ha annunciato una serie di modifiche che, secondo il ministyro leghista, hanno portato a un miglioramento complessivo dei saldi della finanza pubblica. Durante l’audizione, Giorgetti ha fornito dettagli specifici sui saldi di competenza e di cassa per gli anni a venire, evidenziando il lavoro svolto per ottimizzare la manovra. “Quello che posso dire è che le previsioni” del governo con i documenti programmatici “sono coerenti con quello che è previsto dal nuovo Patto di stabilità, non sono previste manovre aggiuntive” ha scandito Giorgetti.
Il ministro ha approfondito i saldi di competenza che ora ammontano a 198,9 miliardi nel 2024, 165,3 miliardi nel 2025 e 131,6 miliardi nel 2026. Parallelamente, ha indicato che i corrispondenti saldi di cassa sono di 250 miliardi nel 2024, 209 miliardi nel 2025 e 176,1 miliardi nel 2026. Questi dati forniscono una prospettiva chiara sugli impegni finanziari e sugli obiettivi di bilancio che il governo si propone di raggiungere nei prossimi anni.
Forza Italia ha valutato positivamente la manovra, con il segretario Antonio Tajani che ha sottolineato il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Tajani ha ribadito l’impegno per una proroga del Superbonus, in particolare per coloro che stanno affrontando progetti di ristrutturazione superiori al 70%. Ha evidenziato come l’incentivo pubblico abbia incentivato lavori di ristrutturazione in tutto il paese.
Lo stesso ministro dell’Economia, durante l’audizione in Commissione Bilancio, ha affrontato il dibattito sul Superbonus, affermando che l’incentivo del 110% ha rappresentato un impegno significativo per il paese. Ha discusso della necessità di valutare attentamente la situazione in termini di finanza pubblica e ha dichiarato che il Parlamento avrà l’opportunità di decidere sul futuro dell’incentivo. “Abbiamo dato il 110% di incentivo pubblico a ricchi e poveri per rifarsi la casa al mare, facendo ancora debito pubblico – ha detto Giorgetti -. Ora ci si lamenta perché si scende al 70%. Ho chiesto quale altro Paese dell’Ue ha un incentivo del genere, non ho avuto risposta. A noi il 70% sembra pochissimo, ma visto da fuori è tantissimo. Dobbiamo uscire da questa allucinazione per cui è tutto dovuto”. Sul 110 il ministro ha detto anche che “i dati degli ultimi mesi sul Superbonus, vanno peggio rispetto a quelli della Nadef in termini di finanza pubblica. Poi il Parlamento deciderà, in cuor mio so il limite che posso fare e che proporrò al Cdm, perché questa è la realtà dei numeri”.
Giorgetti ha anche affrontato il tema del Patto di stabilità, sottolineando che la discussione è viziata dall’illusione degli ultimi quattro anni. Ha sottolineato la necessità di disciplina nella politica decisionale, affermando che il problema non è l’austerità, ma la responsabilità di prendere decisioni anche impopolari. Ha avvertito che un veto al Patto di stabilità avrebbe portato a regole più severe nel prossimo futuro.
La commissione Bilancio della Camera ha votato il mandato al relatore per riferire in Aula sulla legge di bilancio, prevista per il 28 dicembre. Tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni sono stati bocciati, e il testo già approvato dal Senato sarà esaminato dai relatori Paolo Trancassini di FdI, Roberto Pella di FI e Silvana Comaroli della Lega. L’ok finale è previsto nel tardo pomeriggio del 29 dicembre.
Intanto, la conferenza stampa di fine anno con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, inizialmente prevista per il 28 dicembre, è stata annullata a causa della persistente indisposizione della Presidente. Gli organizzatori, l’Ordine dei giornalisti e l’Associazione Stampa Parlamentare, sono in attesa di nuove indicazioni sulla data di svolgimento dell’evento.