Prosegue l’offensiva delle forze arabo-curde contro la roccaforte Isis di Raqqa
GUERRA IN SIRIA L’ultimo bastione dello Stato islamico in territorio siriano l’attacco militare è sostenuto dagli Stati Uniti video
Mentre la morsa si sta serrando su Mosul, ultimo bastione dell’Isis in Iraq, le forze arabo-curde sostenute dagli Stati Uniti proseguono l’offensiva anche per la riconquista di Raqqa, roccaforte dello Stato islamico in Siria. Distanti in linea d’aria 400 chilometri, Mosul e Raqqa sono le due ultime grandi città controllate dall’Isis che ha perso la maggior parte dei territori conquistati nel 2014 in Siria e in Iraq.
Denominata “Collera dell’Eufrate”, l’offensiva è stata lanciata dalle Forze democratiche siriane, un’alleanza dominata dai curdi ma che comprende anche combattenti arabi e turcomanni. Nel piano strategico previsto, la riconquista si svolgerà in due tappe che prevedono la liberazione della provincia di Raqqa per isolare la città e poi riconquistarla. “Raqqa riveste una grande importanza per tutti” spiega una volontaria curda. “Per questo le forze della coalizione internazionale ci stanno sostenendo. Ci appoggiano con i raid aerei e coordinano l’avanzata grazie ai velivoli da ricognizione e a salve di artiglieria sulle posizioni tenute dai miliziani dell’Isis”. Ma anche una cinquantina di “consiglieri” delle forze speciali statunitensi stanno partecipando all’attacco sul terreno suggerendo le iniziative più opportune ai circa 30mila combattenti impegnati. Che hanno assicurato che i turchi non svolgeranno alcun ruolo nell’offensiva su Raqqa. Anche se Brett McGurk, inviato americano presso la coalizione anti-Isis, ha dichiarato da Amman che Washington è in stretto contatto con la Turchia per coordinare l’offensiva sulla roccaforte siriana dell’Isis. (Immagini Afp)