Proteste in Cile, oltre 10 mila arresti. La Corte: “Ammissibile denuncia crimini umanità contro Pinera”

Proteste in Cile, oltre 10 mila arresti. La Corte: “Ammissibile denuncia crimini umanità contro Pinera”
Sebastian Pinera, presidente del Cile
7 novembre 2019

Il direttore dei Carabineros del Cile, il generale Mario Rozas, ha confermato oltre 10.000 arresti durante le proteste sociali in corso dal 18 ottobre. Parlando alla Commissione per la Sicurezza dei cittadini della Camera bassa, il generale ha detto: “stiamo parlando di una situazione nel paese in cui hanno manifestato circa 3 milioni di persone, il che equivale a 55 volte lo Stadio Nazionale alla sua massima capacita’”. In questo contesto, ha aggiunto, “abbiamo arrestato piu’ di 10.000 persone”. “In questa complessa situazione che sta vivendo il Paese”, ha sottolineato il generale dei Carabineros del Cile, “siamo piu’ rigorosi nell’applicazione delle nostre procedure e, soprattutto, dei nostri protocolli di azione in quello che e’ il controllo dell’ordine pubblico”. In questo senso, ha ribadito il suo sostegno al lavoro dei funzionari dell’istituzione.

Sul fronte legislativo, la commissione Energia del Senato cileno ha approvato con procedura urgente un progetto di legge dell’esecutivo che punta a diminuire i costi della bolletta elettrica. Si tratta di un’iniziativa che il governo porta avanti nel quadro della cosiddetta “agenda sociale” intrapresa alla luce della forte ondata di proteste scoppiata lo scorso 17 ottobre. “Speriamo che il provvedimento continui il suo iter e che possa essere presto trasformato in legge, in modo che i cileni vedano riflessi i suoi benefici nelle prossime bollette della luce”, ha dichiarato il ministro dell’Energia, Juan Carlos Jobet, citato dal quotidiano “La Tercera”. La “Legge sulla distribuzione”, riassume la testata, punta a diminuire il costo della tariffa elettrica per l’utente finale attraverso una riduzione di circa il 10 per cento del margine di reddito delle imprese di distribuzione.

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Sempre sul fronte legislativo il governo di Sebastian Pinera ha presentato in parlamento anche una proposta di aumento del salario minimo dagli attuali 300 mila pesos (circa 360 euro) a 350 mila (420 euro circa). L’onere dell’aumento del salario verra’ assunto dallo stato attraverso un sussidio integrativo per tutti i salari inferiori alla cifra indicata. “Quasi tutti i beneficiari di questo sussidio lavorano in piccole e medie imprese, si tratta di un beneficio che arrivera’ nelle tasche di 540 mila lavoratori e lavoratrici cileni”, ha dichiarato il presidente Pinera, secondo quanto riferisce la stampa locale. Per quanto riguarda l’impatto sul bilancio il presidente ha dichiarato che si tratta di circa 190 miliardi di pesos (230 milioni di euro circa). “Credo che in questo modo stiamo rispondendo con fatti e non solo con buone intenzioni a quello che la gente chiede con tanta forza”, ha aggiunto.

La Settima Corte di Garanzia di Santiago del Cile ha dichiarato ammissibile una denuncia presentata il 4 novembre da avvocati e organizzazioni per i diritti umani contro il presidente Sebastian Piera per crimini contro l’umanita’ durante le massicce proteste delle ultime settimane. Con questa denuncia, la Procura metropolitana del Centro Nord di Santiago ha ordinato la nomina di un procuratore esclusivo per indagare sulle violazioni dei diritti umani commesse dal 18 ottobre, quando e’ iniziata l’ondata di protesta sociale che scuote il Cile. Gli avvocati per i diritti umani che hanno presentato la denuncia assicurano che il presidente ha la responsabilita’ di autore dei crimini contro l’umanita’ in sua qualita’ di capo di stato, insieme a tutti i coloro che risultano responsabili come autori, complici e insabbiamenti.

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Secondo gli avvocati, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza “sono stati commessi omicidi, arresti torture fisiche, mentali e sessuali; abusi sessuali; stupri; arbitraria privazione della liberta’ in luoghi non autorizzati a tale scopo”. Inoltre, gli avvocati denunciano che ci sono state “detenzioni selettive di persone, detenzioni illegali di persone in circostanze di disobbedienza civile e durante il coprifuoco decretato illegalmente; detenzioni di persone dal proprio domicilio; privazione della liberta’ fisica senza comunicare informazioni in merito alla sorte e al’ubicazione del detenuto”. A cio’ si aggiungono “mutilazioni” e “distruzione del bulbo oculare di oltre 150 persone”, secondo un comunicato della Scuola medica di Santiago, secondo quanto riferito dalla radio Bio Bio.

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