Provenzano, morte naturale per decorso malattia. La salma verrà cremata a Milano
L’AUTOPSIA L’accertamento è stato disposto dalla procura di Milano. Per la difesa il boss di Cosa nostra dovrebbe essere tumulato a Corleone
E’ stata una “morte naturale” dovuta al “decorso della malattia” a stroncare Bernardo Provenzano, il boss corleonese di Cosa Nostra deceduto ieri mattina all’Ospedale San Paolo di Milano. La conferma arriva dall’autopsia eseguita questa mattina all’Istituto di Medicina Legale del capoluogo lombardo. E’ stato il pm di Milano, Alessandro Gobbis, a disporre l’esame autoptico per fugare ogni dubbio sui motivi del decesso ed escludere ogni altra ipotesi diversa da quella della morte per cause naturali. Per poter disporre l’accertamento il magistrato ha aperto un fascicolo di indagine “a modello 45”, ossia senza ipotesi di reato nè indagati. Un atto dovuto anche per permettere al legale del boss di Corleone di nominare un proprio consulente di parte. All’accertamento non ha tuttavia partecipato nessun consulente della famiglia Provenzano, ma solo quello nominato dalla Procura. Ora la salma potrà essere trasferita per i funerali.
“I cittadini onesti di Corleone si tolgono dalle spalle un pezzo di storia criminale, che è stata rappresentata dal boss Bernardo Provenzano.” Commenta così il sindaco di Corleone Lea Savona la morte del concittadino Bernardo Provenzano a 24Mattino su Radio 24, rispondendo con un “Sì” alla domanda se la scomparsa di Bernardo Provenzano possa essere il 25 aprile di Corleone. Il primo cittadino di Corleone ritiene giusta la decisione del questore di vietare i funerali in forma pubblica: “Giustissima, anche io avrei fatto lo stesso perché Provenzano non è degno di avere dei funerali aperti al pubblico”. Alla domanda se Provenzano non debba essere sepolto nemmeno nel cimitero di Corleone, Lea Savona risponde a Radio 24: “Esatto, ma io questo non posso impedirlo. Io parlo di una forma di giustizia ai cittadini perché questa persona non ha portato lustro a Corleone.”
Il legale di Provenzano, Rosalba di Gregorio, sempre a Radio 24 ha sottolineato: “Il questore può avere vietato e ha vietato sicuramente i funerali pubblici ma non quelli religiosi. La Chiesa, dal momento in cui non si trova di fronte un soggetto che ha ricevuto il sacramento della confessione e poi dell`estrema unzione, non può ammettere i funerali religiosi”. “Quindi la tumulazione può avvenire solo con la presenza dei parenti stretti e senza il corteo. Ma d`altra parte, queste erano le intenzione dei parenti e quindi sotto questo profilo non c`è nessun problema”. A chiudere il capitolo definitivamente pensano i familiari del boss che hanno chiesto e ottenuto l’autorizzazione alla restituzione della salma e alla cremazione che avverrà a Milano.