Rimodulazione del piano di chiusura dei punti nascita siciliani, azione di monitoraggio in concorso tra Stato e Regione per garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in queste strutture, deroga al limite minimo di parti l’anno e concessione di ulteriori proroghe temporali ai punti in via di chiusura. Il M5S alla Camera corre in soccorso delle strutture della Sicilia sotto i 500 parti l’anno su cui pende la spada di Damocle della chiusura entro il 31 dicembre o che addirittura hanno chiuso i battenti. Per questo ha presentato una risoluzione in commissione Affari sociali alla Camera, che vede prima firmataria Giulia di Vita. “L’atto – si legge in una nota – ripercorre la travagliata storia dell’accordo Stato regioni del 2010, che ha previsto la chiusura delle strutture con volume di attività inferiore a 500 parti l’anno e, quindi, non in grado di garantire la sicurezza della madre e del neonato”.