In passato, il responsabile del consiglio scientifico e tecnico di Roscosmos Yuri Koptev alla stazione radio Eco di Mosca ha riferito che “lo sbarco sulla Luna è atteso nel 2027-2028”, e il costo del programma con equipaggio è stimato in nove miliardi di euro. Secondo fonti russe di askanews “non vuol dire che vogliamo invadere la Luna”. Ma è chiaro che sono giàstate individuate le parti più interessanti del nostro satellite dagli studiosi, il Polo Sud lunare, ad esempio, dove si troverebbero tracce d`acqua. La Russia inizierà a “colonizzare la Luna” nel 2030 era stata invece la dichiarazione ad effetto del vice primo ministro Dmitry Rogozin lo scorso maggio. A metà marzo è stato chiesto a Roscosmos di preparare un progetto preliminare per il razzo superpesante per i voli non solo sulla Luna, ma anche su Marte. E tali raccomandazioni saranno elaborate, tenendo conto della situazione economica, e potranno essere incluse nel progetto di Programma Spaziale Federale 2016-2025.
Inoltre il 22 gennaio, durante la riunione della commissione sulla riforma dell’industria spaziale del Paese, è stata annunciata ufficialmente la creazione di un nuovo ente statale: in parte da Roscosmos, in parte dalla Orkk, ossia la compagnia statale per i razzi e lo spazio. L’obiettivo finale della riforma è lo sviluppo di un settore spaziale, che non produca solo i missili, ma anche veicoli spaziali con equipaggio di una nuova classe, così come i satelliti, anch’essi sempre più evoluti. Secondo quanto riportava in passato il quotidiano Izvestia, lo stato russo punterebbe a ottenere un pezzo della Luna investendo cospicue somme per un viaggio e lo sviluppo di una base spaziale. Il tutto desiderando la risorsa più preziosa: l’acqua, che secondo lo studio degli esperti scatenerà la lotta tra gli stati della Terra. Ma come scegliere la parte migliore o, come dicono gli studiosi, “più attraente” della Luna? In base alla durata di massima illuminazione e alla possibile presenza nelle immediate vicinanze di ghiaccio. In realtà secondo il Trattato sullo spazio extra-atmosferico che costituisce la struttura giuridica di base del diritto internazionale aerospaziale, lo “spazio esterno, inclusi la Luna e gli altri corpi celesti, non sono soggetti ad appropriazione nazionale con pretesa di sovranità, mediante uso o occupazione, o con qualsiasi altro mezzo”.