Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha annunciato di avere contratto il coronanvirus e di essere in ospedale per le terapie del caso. “Sì, mi sono ammalato, mi stanno curando”, ha dichiarato all’agenzia Ria Novosti Peskov, che è il secondo alto funzionario dell’amministrazione del Cremlino a risultare positivo e il quinto se si allarga la cerchia alle principali figure governative. Un vero assedio, che pone l’inevitabile domanda: quali probabilità che Putin sia stato contagiato?
Poche, secondo lo stesso portavoce, che a detto all’agenzia Tass di avere incontrato Putin di persona “oltre un mese fa”. Il capo dello Stato russo vive e lavora nella residenza di Novo Ogorevo, fuori Mosca, dal 1 aprile, cioè da quando è stato reso noto che il primario d’ospedale che gli aveva stretto una settimana prima era risultato positivo al Covid-19. A fine marzo, infatti, il capo del Cremlino aveva visitato l’ospedale di Kommunarka, nella periferie moscovita, la principale struttura per le terapie anti-coronavirus. Denis Protsenko l’aveva accolto e gli aveva stretto la mano.
Poi sono stati confermati tra i contagiati il ministro della Cultura Olga Lyubimova e dell’Edilizia Vladimir Yakushev, nonchè il primo ministro Mikhail Mishustin. Il virus ha infettato anche il numero due dell’amministrazione presidenziale Sergei Kiriyenko, un funzionario che in tempi normali vede Putin quotidianamente, come pure lo fa Peskov. Oggi anche la moglie del portavoce, l’ex pattinatrice Tatyana Navka, ha confermato di essere positiva al Covid-19 e non ha esitato a puntare il dito contro gli uffici che frequenta il marito: il virus “l’ha portato a casa dal lavoro”, ha detto. askanews