Politica

Putin: “Attacco a Mosca opera di estremisti islamici”, sospetti su Kiev

A distanza di tre giorni dalla terribile strage che ha colpito il Crocus City Hall di Mosca, il presidente russo Vladimir Putin ha finalmente preso la parola, rivolgendosi ai russi e al mondo intero. In un discorso carico di tensione, Putin ha ammesso che l’attacco è stato perpetrato da “estremisti islamici”, ma ha anche sollevato sospetti su un coinvolgimento di Kiev, affermando che l’inchiesta dovrà chiarire chi sia il mandante di questa tragedia. “Dobbiamo rispondere alla domanda perché i terroristi cercavano di andare in Ucraina e chi li aspettava là”, ha dichiarato Putin durante un incontro con i suoi collaboratori sulle misure da adottare dopo l’attentato, il cui bilancio è salito a 139 morti, mentre un centinaio di feriti rimangono ricoverati in ospedale.

Le tensioni internazionali si sono ulteriormente accese quando Putin ha accusato gli Stati Uniti di tentare di screditare le affermazioni russe sul coinvolgimento di Kiev, aggiungendo che l’attacco è stato un tentativo di intimidire la Russia. “L’attacco è stata un’intimidazione alla Russia e sorge la domanda chi beneficia di questo”, ha aggiunto il presidente, puntando il dito contro gli Usa. Nel frattempo, quattro sospetti tagiki, accusati di essere gli esecutori materiali dell’attacco, sono comparsi davanti alla Corte moscovita, mostrando segni evidenti di abusi e torture subite durante il periodo di detenzione. Putin ha ordinato un’attenta sorveglianza sulle indagini riguardanti non solo gli esecutori, ma anche i presunti “mandanti” dietro l’attacco.

Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. La portavoce per la politica estera dell’Unione Europea, Peter Stano, ha esortato la Russia a non utilizzare l’attentato come pretesto per aumentare le tensioni con l’Ucraina, mentre il capo della Farnesina, Antonio Tajani, ha ribadito che non ci sono prove del coinvolgimento ucraino nell’attacco. D’altra parte, Dmitry Medvedev, ex presidente russo, ha sollevato la questione della pena di morte per coloro che sono coinvolti in atti terroristici, suscitando un acceso dibattito all’interno del paese. Tuttavia, il quotidiano Vedomosti ha sottolineato che anche in caso di reintroduzione della pena di morte, i responsabili dell’attentato al Crocus City Hall non potrebbero essere giustiziati retroattivamente. Mentre l’indagine prosegue e le tensioni aumentano, resta da vedere quale sarà la risposta della Russia e della comunità internazionale di fronte a questo tragico evento che ha scosso il cuore di Mosca e del mondo intero.

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