Una corrispondenza molto cercata da Mosca di fronte alle pesanti sanzioni occidentali causate dall’aggressione all’Ucraina. “Tu ed io condividiamo le stesse opinioni sulle cause, il corso e la logica della trasformazione in corso del panorama geopolitico globale”: questo il messaggio del presidente russo Vladimir Putin al collega cinese Xi Jinping recapitato oggi in un incontro in videoconferenza che fa parlare il mondo. La stampa ucraina fa notare: “in Cina non l’hanno invitato, ha dovuto collegarsi da remoto”. “Non ho dubbi che troveremo l’opportunità di incontrarti di persona. Vi aspettiamo, caro Signor Presidente, caro amico, la prossima primavera con una visita di Stato a Mosca. Ciò dimostrerà al mondo intero la forza dei legami russo-cinesi su questioni chiave e diventerà il principale evento politico dell’anno nelle relazioni bilaterali”, ha affermato il presidente russo.
In base a fonti bene informate a Mosca attendono Xi per marzo (la primavera a Mosca inizia il primo marzo). Restano comunque le parole di Xi dirette a Putin attraverso il traduttore, che in russo suonano così: “Di fronte a una situazione internazionale difficile, tutt’altro che univoca, siamo pronti a costruire una cooperazione strategica, fornire reciprocamente opportunità di sviluppo, essere partner globali a beneficio dei popoli dei nostri paesi e nell’interesse della stabilità in tutto il mondo”.
Il rublo contro l’euro vola in borsa a Mosca su queste parole e su quelle di Putin: secondo il leader del Cremlino gli scambi commerciali tra Russia e Cina cresceranno di circa il 25% entro la fine del 2022 e la soglia dei 200 miliardi di dollari sarà probabilmente raggiunta prima del previsto. Russia e Cina continueranno inoltre a cooperare nella sfera tecnico-militare mentre si moltiplicano gli incidenti pericolosi nel Mar Cinese Meridionale tra aviazione Usa e quella del Dragone. E Putin – nonostante la guerra in Ucraina abbia destabilizzato non soltanto il continente europeo – ostenta un rapporto sereno con Pechino e sullo sfondo delle crescenti tensioni geopolitiche, definisce crescente l’importanza del partenariato come fattore “stabilizzante”.
Inoltre ora la Russia sarebbe al secondo posto nelle forniture di gas tramite gasdotto al Dragone. E anche nei piccoli gesti si denota un’attenzione che potrebbe significare molto: durante i negoziati russo-cinesi da remoto tra Putin e Xi, si sono visti i due leader compiere azioni che sono un chiaro segnale di rapporti distesi. Il leader della Cina si è presentato in video con una tazza di tè, mentre il presidente della Russia si è tolto l’orologio e lo ha collocato sul tavolo con il quadrante rivolto non verso l’alto ma verso la camera. Nel frattempo la Russia ha espresso la sua disponibilità ad iniziare a lavorare sulla questione della ripresa del traffico passeggeri con la Cina dopo che avrà ricevuto un’apposita richiesta da Pechino. Questa dichiarazione è stata diffusa dalla rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova proprio mentre i due parlavano in video.
“Saremo pronti a iniziare a lavorare su questi temi non appena avremo ricevuto una richiesta dai nostri partner cinesi”, ha detto Zakharova, il cui commento è stato pubblicato sul sito web del ministero. La diplomatica e portavoce – che vanta peraltro un cinese fluente – ha osservato che la Russia accoglie con favore la decisione della Cina di aprire il traffico passeggeri. Inoltre, secondo lei, Mosca auspica una rapida ripresa degli scambi tra i popoli dei due Paesi. Allo stesso tempo, ha sottolineato che la data della ripresa del traffico passeggeri è ancora sconosciuta. Ha aggiunto che le istituzioni diplomatiche ne informeranno ulteriormente. askanews