La guerra di logoramento di Putin ma l’Ucraina ancora resiste

La guerra di logoramento di Putin ma l’Ucraina ancora resiste
22 febbraio 2024

Il 24 febbraio 2022, il mondo si è svegliato con la notizia dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia. Un evento che ha sconvolto l’ordine geopolitico internazionale e le cui conseguenze si fanno sentire ancora oggi, a due anni di distanza. L’invasione russa, inizialmente concepita come un’operazione lampo volta a “denazificare” e demilitarizzare l’Ucraina, si è presto trasformata in una guerra di logoramento. L’esercito russo, nonostante la sua superiorità numerica, ha incontrato una resistenza ucraina inaspettata e tenace, sostenuta da un Occidente compatto e determinato a difendere la sovranità ucraina.

Dopo un’avanzata iniziale che ha portato alla conquista di alcune città strategiche, l’esercito russo si è concentrato sul fronte orientale, dove si sono svolti i combattimenti più cruenti del conflitto. Le città di Avdiivka, Bakhmut e Robotyne sono diventate il simbolo della resistenza ucraina, con migliaia di soldati e civili che hanno perso la vita in battaglie incessanti. La caduta di Avdiivka, importante centro strategico, rappresenta una vittoria per la Russia, ma priva l’Ucraina di una possibile via d’accesso per un contrattacco a Donetsk. Anche nel sud dell’Ucraina la situazione è tesa. L’esercito russo ha ripreso il controllo di alcuni villaggi nella regione di Zaphorizhzhia e si prepara a nuove offensive. Nel Mar Nero, la guerra continua con scontri tra le due marine. La distruzione della nave anfibia Caesar Kunikov da parte ucraina è un segno della capacità di Kiev di colpire le linee di rifornimento russe.

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La strategia di logoramento

 

Al momento, non si intravede una fine del conflitto. Putin, frustrato dalla resistenza ucraina, sembra aver adottato una strategia di logoramento, contando sulla sua superiorità numerica e sulla capacità di produzione industriale. L’Ucraina, dal canto suo, resiste grazie all’aiuto dell’Occidente, che fornisce armi, munizioni e sostegno finanziario. La chiave per la risoluzione del conflitto potrebbe essere una vittoria decisiva su uno dei fronti, ma al momento questo scenario sembra lontano. L’Ucraina chiede all’Occidente un sostegno ancora più forte, non solo in termini di armi e munizioni, ma anche di sanzioni economiche contro la Russia e di assistenza per la ricostruzione del Paese.

Un intervento diplomatico, allo stato attuale delle cose, significherebbe per l’Ucraina perdere parte del suo territorio e rinunciare alle aree contese: Donetsk, Lugansk e la Crimea. La guerra in Ucraina ha avuto un impatto enorme sulla geopolitica mondiale. Ha rafforzato la Nato e ha portato a un riarmo dei Paesi europei. Ha inoltre provocato una crisi energetica e alimentare globale, con effetti devastanti sulle economie di tutto il mondo. A due anni dall’invasione, la guerra in Ucraina è ancora in corso. Le speranze di una rapida risoluzione sono state deluse e il conflitto si avvia a diventare una guerra di posizione. Il futuro dell’Ucraina e dell’Europa è incerto.

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