Putin: grazie alla Russia situazione mondiale più equilibrata. “Trump? Tra noi dialogo”

18 ottobre 2018

Si sente dalla parte giusta della storia, Vladimir Putin, e convinto che il futuro gli darà ragione. Sulla Siria, sul conflitto in Ucraina, sugli armamenti e l’economia, anche sulla globalizzazione e i suoi evidenti limiti. E puntando il dito contro la globalizzazione, chiamata in causa per la strage di ieri nel Politecnico di Kerch, in Crimea, il presidente russo ha iniziato il suo intervento a Valdai Club, a Sochi.

“La tragedia a Kerch è il risultato della globalizzazione, per quanto possa sembrare strano – ha detto il capo del Cremlino – quello che è accaduto significa che non sappiamo reagire, che non diamo ai giovani quello che è giusto e positivo e loro finiscono per cercare di essere eroi in questo modo”. Invece l’eroismo per Putin parte dalla “difesa della società dalle sue stesse vulnerabilità, ma questo lo si può fare assieme, se si uniscono le forze, purtroppo non lo abbiamo saputo fare”. Rilassato, paziente, spesso sorridente, Putin ha trascorso due ore e mezzo a rispondere alle domande di analisti, politici, accademici del meeting annuale del Valdai Club, a cui askanews partecipa.

Criticando a più riprese l’Occidente che si accanisce con i suoi “due pesi due misure” contro la Russia, ma senza i toni aggressivi che hanno caratterizzato molti suoi interventi in passato. Quasi un discorso-bilancio, un vademecum per l’inizio del suo ultimo mandato al Cremlino, convinto di essere ad oggi riuscito non solo a rilanciare il ruolo della Russia sulla scena internazionale, ma di aver posto per la basi per una correzione dell’ordine mondiale, che continuerà a portare frutti. “Malgrado oggi restino tante minacce, c’è una situazione più equilibrata, perché è stato ripristinato un assetto multipolare, e continueremo su questa strada. Certo, pensavano: meglio andare avanti senza concorrenti. Ma non è bene camminare da soli”. Ecco i principali passaggi del botta e risposta con Vladimir Putin al Valdai Club.

TRUMP? NON E’ VERO CHE NON ASCOLTA “Non è vero che Trump non ascolta, può darsi che con qualcuno lo faccia, ma tra noi c’è un dialogo professionale (..) Su certe cose abbiamo diversi punti di vista e approcci, è normale. (..) I nostri incontri, direi, sono più positivi che negativi, anche se non penso che le cose siano migliorate sul fronte interno (Usa) dai nostri incontri”.

NON TEMIAMO NESSUN CONFLITTO, NON TEMIAMO NULLA “Non temiamo nessun conflitto. Noi non abbiamo paura di nulla. Con un territorio del genere, un popolo del genere di cosa dovremmo avere paura? (..) Come sempre, come da sempre, difendiamo la nostra sovranità e il nostro territorio”.

ATTACCO NUCLEARE? NON AVREBBERO IL TEMPO DI PENTIRSENE “Se ci fosse un attacco nucleare, “l’aggressore” non avrebbe “nemmeno il tempo di Pentirsi. La Russia non ha adottato il concetto di attacco nucleare preventivo, significa che siamo pronti ad usare l’atomica solo in caso di certezza che ci sarà un’aggressione con armi nucleari contro di noi”.

IN LIBIA L’OCCIDENTE HA DISTRUTTO LA MURAGLIA ANTI-MIGRANTI “Guardate la Libia: lo Stato ha cessato di esistere e ora singole milizie combattono tra di loro: un disastro totale. Quando dicevo che la Libia è una muraglia che preservava l’Europa dal problema delle migrazioni… e che avete fatto? L’avete distrutta, L’avete fatto voi, e ora cercate il colpevole. ”

NO AL NAZIONALISMO DELLE CAVERNE “Sono io il primo nazionalista in Russia, ma non dobbiamo rafforzare il nazionalismo delle caverne, perché distruggerebbe il Paese. La Russia, da sempre, dall’inizio, dai suoi primi passi si è formata come stato multinazionale e oggi è solida proprio per questo. (..) Preservare la Russia in tale assetto è nell’interesse di questo Paese: iil nazionalismo da caverna, quello cieco, distruggerebbe la Russia”.

KHASHOGGI VIVEVA NEGLI USA, L’AMERICA HA UNA CERTA RESPONSABILITA’ Il reporter saudita Jamal Khashoggi “viveva negli Usa, non in Russia, e in questo senso gli Usa hanno una certa responsabilità per quello che gli è successo. Noi dobbiamo aspettare i risultati delle indagini. In qualche modo la vittima rientrava nell’elite saudita. Quello che è successo veramente noi non lo sappiamo. Se verrà chiarito che c’è stato un omicidio allora spero che saranno prese misure, che ci saranno delle condanne”.

COMMERCIO VERSO ASIA. E IL DOLLARO RISCHIA TEMPI DURI “E’ in corso un re-indirizzamento dei flussi commerciali della Russia, ora con l’Europa abbiamo il 40% dei nostri scambi e con l’Asia già il 30% (..). La de-dollarizzazione? Non lo dico solo io. Si sta progressivamente passando alle valute nazionali in vari ambiti. Non accadrà oggi o domani, ma saranno creati questi meccanismi (di garanzia contro la volatilità) e ci sarà un allontanamento dal dollaro, allora per il dollaro arriveranno tempi duri.

AUTORITA’ UCRAINA NON VOGLIONO ACCORDI DI MINSK, MA LASCIAMO PASSARE ELEZIONI “Il miglior modo per normalizzare le relazioni tra Kiev e il Donbass è applicare gli accordi di Minsk, ma oggi è chiaro che le autorità ucraine non hanno intenzione di rispettare questi accordi. (..) . Perché mai i nostri partner occidentali dovevano spingere così tanto per fare entrare l’Ucraina nell’accordo commerciale con l’Ue? Con cosa fanno commercio oggi? Russofobia e paure, non resta altro”.

LA GENTE VUOLE CAMBIAMENTI? E’ NORMALE, GUARDATE IN BAVIERA.. “Che la gente desideri dei cambiamenti mi pare assolutamente normale, forse in Germania non c’è richiesta di cambiamento? Guardate i risultati in Baviera e vi sarà tutto chiaro. Quello che conta è che i russi non vogliono cambiamenti rivoluzionari, sono stanchi di rivoluzioni”.

LA DICHIARAZIONE D’AMORE PER LA RUSSIA “Il mio amore per la Russia è enormemente cresciuto in questi ani, non la conoscevo come poi ho imparato a conoscerla dopo il mio arrivo a Mosca, capirete: avevo passato 20 anni nei servizi (..). Mi sono convinto della forza della Russia e del suo popolo, della sua saggezza”. askanews

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