Putin risponde agli Stati Uniti: da Kazakistan andremo via a tempo debito

Putin risponde agli Stati Uniti: da Kazakistan andremo via a tempo debito
10 gennaio 2022

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che le forze russe e alleate inviate in Kazakistan per sostenere il potere centrale – che secondo lui è stato vittima di “un’aggressione” – lasceranno il Paese dopo la fine della loro missione. “Una volta che il contingente avrà espletato le sue funzioni, si ritirerà dal territorio del Kazakistan” ha detto Putin durante un incontro in videoconferenza con i suoi alleati, compreso lo stesso presidente kazako. “Comprendiamo che gli eventi in Kazakistan non sono i primi e lontani dall’essere gli ultimi tentativi di interferire dall’esterno negli affari interni dei nostri Stati”.

Putin ha poi avvertito che Mosca non tollererà le “rivoluzioni colorate” nell’ex Unione Sovietica, un’espressione ricorrente usata per descrivere le rivolte orchestrate secondo il Cremlino dall’Occidente nei paesi dell’ex Unione Sovietica. E tuttavia alla “stabilità” kazaka si è dimostrata molto interessata la Cina che esce dall’ombra e assicura assistenza per “prevenire qualsiasi tipo di rivoluzione”. Secondo gli Stati Uniti – al di là delle dichiarazioni odierne di Putin – sarà “molto difficile” per il Kazakistan far ripartire l’esercito russo. 

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha avuto intanto un colloquio telefonico con il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev. “Ho discusso degli ultimi sviluppi in Kazakistan”, ha riferito Michel su Twitter, aggiungendo ci aver “sottolineato l’importanza del partenariato tra Unione europea e Kazakistan, il sostegno alla sovranità, alla sicurezza e alla stabilità nel pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”. Da parte sua il leader kazako ha riferito, sempre su Twitter, di aver avuto una “conversazione proficua” con il presidente del Consiglio europeo, “aggiornandolo sulla situazione” nel Paese. “Abbiamo affrontato un atto di aggressione senza precedenti e un assalto al nostro Stato e abbiamo adottato misure urgenti per ripristinare l’ordine costituzionale e lo stato di diritto”, ha dichiarato Tokayev, rimarcando che “non abbiamo mai usato e non useremo mai la forza armata contro manifestanti pacifici. Tutte queste accuse sono false”. “Il Kazakistan continuerà a rafforzare la partnership con l’Ue”, ha concluso.

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Infine, l’Onu è preoccupata per delle foto che ritraggono soldati kazaki che indossano il famoso casco blu delle Nazioni Unite. “Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni alla Missione permanente in Kazakistan”, ha detto un portavoce delle Nazioni Unite. I soldati di un Paese membro dell’Onu possono indossare il casco blu solo se fanno parte di una missione di mantenimento della pace, e attualmente non è il caso in questo paese dell’Asia centrale”, ha spiegato la stessa fonte. Le foto in questione ritraevano soldati intervenuti durante la repressione delle proteste della scorsa settimana ad Almaty, la capitale kazaka. Non sono stati forniti dettagli su come i soldati siano riusciti a ottenere questi elmetti e sulle loro motivazioni.

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