La cerimonia di inaugurazione del nuovo mandato presidenziale alla guida della Russia – quasi certamente del quinto non consecutivo di Vladimir Putin – si terrà il 7 maggio mentre l’8 maggio la Duma valuterà la questione della nomina del primo ministro: lo ha dichiarato una fonte della Duma, la camera bassa del parlamento russo, all’agenzia Ria Novosti.
La notizia rilancia le voci che circolano insistenti in questi giorni di una prossima ‘rivoluzione’ in seno al governo, su cui Vladimir Putin sta lavorando personalmente. Il premier Mikhail Mishustin sembra confermato dall’annuncio di una riforma fiscale fatta dal presidente nel suo discorso all’Assemblea federale, ma girano rumours sulla possibilità che a capo del governo venga piazzato il numero due dell’amministrazione presidenziale Sergey Kirienko.
Oggi l’agenzia Bloomberg, citando fonti sia nell’amministrazione presidenziale che nel governo russo, scrive di prossimi “significativi cambiamenti”. Il 72enne ministro dell`Energia Nikolai Shulginov potrebbe dimettersi e al suo posto arriverebbe Boris Kovalchuk, altro figlio illustre, in questo caso dell`amico di Putin (e patron di Rossiya Bank) Yuri Kovalchuk. Boris Kovalchuk dovrebbe lasciare il suo incarico di capo della holding energetica Inter RAO già in settimana.
Tre fonti citano il ministro dell’Agricoltura Dmitry Patrushev, figlio del segretario del Consiglio di Sicurezza Nikolai Patrushev, come un altro contendente per la nuova posizione. Patrushev junior, considerato anche un possibile successore a Putin, potrebbe diventare vice primo ministro. Oltre al padre molto vicino al presidente, Dmitri Patrushev ha dalla sua parte il forte sviluppo del settore agricolo negli ultimi anni. Anche il vice primo ministro per lo Sviluppo dell`Estremo Oriente Yuri Trutnev sarebbe in procinto di passare a un “ruolo più significativo”, ma non vi sono ipotesi precise sulla nuova funzione.
Se sarà confermato dai fatti, tale rimpasto governativo sarà il più ampio dal 2020, quando Mishustin fu nominato primo ministro al posto di Dmitry Medvedev. L’intenzione di Putin sarebbe di rinnovare la sua squadra nell’esecutivo all`inizio di un nuovo mandato di sei anni che sarà cruciale per le sorti del Paese, in guerra da oltre due anni e alle prese con una congiuntura economica senza precedenti data la portata delle sanzioni internazionali e il reindirizzo verso i mercati orientali e del cosiddetto ‘Sud globale’.