Scherzando persino: “c’è la mia faccia su tutti gli schermi. Toglietemi, mi sono stufato di vedermi”. E poi, parlando del consenso, ha sottolineato: “La situazione in Russia non è facile, le persone lo sentono e cercano la stabilità politica” ma “la fiducia va meritata”. “Le persone sono in attesa di azioni, non parole”, gli ha fatto eco l’ex ministro delle Finanze e capo del Centro per la ricerca strategica Alexey Kudrin, pochi mesi fa richiamato dal Cremlino e impegnato a trovare una exit strategy dalla crisi. I partiti extra-parlamentari non hanno superato il cinque per cento, né una barriera di tre per cento sulle liste di partito: Patria sta guadagnando il 1,44%, Comunisti di Russia il 2,35%, il Partito dei pensionati il 1,74%, I Verdi lo 0,74%, Piattaforma Civica lo 0,22%, Parnas lo 0,70%, il partito della crescita l’1,18%, Forza civile 0,14%, Yabloko l’1,86%, Patrioti di Russia lo 0,58%. Ieri il leader del partito comunista Kprf Gennady Zhiganov ha lanciato accuse sul fatto che questi piccoli partiti, come quello dei pensionati, sono stati “studiati” per portare via voti al suo, che nel Parlamento uscente era saldamente il secondo partito, dopo Russia Unita, la fazione al governo. Stavolta si è delineato un testa a testa con i liberali del nazionalista Vladimir Zhirinovskij (Ldpr), molto presente in Tv. Il risicato margine con i comunisti era stato già indicato da un sondaggio del centro demoscopico Levada del primo settembre. Appare comunque in rimonta il patriottismo e il nazionalismo nelle scelte dichiarate, se un politico come Zhirinovskij diventa una scelta più allettante del discreto (e molto locale) fascino delle bandiere rosse, simbolo del passato.
La giornata elettorale si è svolta in maniera abbastanza tranquilla. Tra le particolarità di questa votazione va sicuramente sottolineato la presenza di una ultracentenaria, Nebi Arsanukaev, 116 anni (ne fa 117 quest’anno) che ha votato in Cecenia, nel villaggio di Chiri-Yurt: l’arzilla vecchietta ha scatenato molta simpatia. Mentre nella russa Ekaterinburg, Urali, in uno dei seggi, la polizia ha arrestato un elettore perché giocava al videogame di realtà virtuale Pokémon Go. Tra i candidati che passeranno quasi sicuramente figura anche Vitalij Milonov, colui che ideò la controversa legge sulla propaganda gay, da San Pietroburgo potrebbe arrivare a Mosca, essendo in testa nella sua circoscrizione pietroburghese per le legislative. Ci sono comunque state irregolarità durante il voto, in particolare in alcuni seggi di Rostov, nonchè una rissa in Daghestan al seggio secondo un video diffuso su Internet e persino una sparatoria della polizia a 70 metri da un seggio a Togliatti. In più, disordini presso i seggi nelle rappresentanze consolari russe in Ucraina. Tuttavia la Commissione Elettorale Centrale ha definito il voto “valido” e si è sottolineato che il numero di irregolarità registrato è “inferiore” al passato. Non a caso per questa settima legislatura è stata scelta come presidente della Commissione elettorale centrale Ella Pamfilova, considerata equidistante e che ha promesso di dimettersi in caso di un suo fallimento nel garantire corrette elezioni per la Duma di Stato, pur esprimendo l`auspicio di mantenere il proprio posto in caso di risultati accettabili.