Non c’è soltanto lo scontro con il Cavaliere a tenere irrequieto Angelino Alfano. A preoccupare il leader di Ncd c’e’ anche la reggenza del suo partito in vista della costituente di fine marzo qualora lui dovesse rimanere ministro dell’Interno. Nel partito i mal di pancia non mancano. Sul piede di guerra – dicono i bene informati – il gruppo del Senato con i ‘calabresi’ determinati a sponsorizzare Gaetano Quagliariello alla guida del partito, mentre i ‘siciliani’ sosterebbero Renato Schifani. Esponenti autorevoli del partito parlano di un tandem Schifani-Quagliariello: il primo continuerebbe ad avere il ruolo di presidente del Nuovo centrodestra, mentre Quagliariello assumerebbe quello di segretario. Uno scenario che, in ogni caso, resterebbe provvisorio fino all’assemblea costituente del 28, 29 e 30 marzo, quando la struttura del partito di Alfano sara’ certificata. Attualmente Ncd conta 6 mila i circoli e 70 mila gli iscritti. L’obiettivo di Alfano è di arrivare a diecimila circoli in tutta Italia.
E’ rottura con Fi La convention di ieri degli amministratori locali del Ncd, per il padrone di casa, Alfano, è stata anche l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Una raffica di colpi bassi contro Forza Italia che ha scatenato per tutto il pomeriggio una serie di reazioni al vetriolo da una parte e dell’altra. Forza Italia, “a forza di calci e’ passata dal 38% al 22%, se vuole continuare cosi’ faccia pure” ha detto dal palco il vice premier. E alzando i toni ha chiosato: “Berlusconi in questi anni si e’ circondato da troppi inutili idioti”. Se non è rottura, poco ci manca tra il Cavaliere e Alfano. Lo stesso vicepremier ha voluto evidenziare che “dopo sabato con Forza Italia, la situazione e’ molto complessa”.