Quando Orfini sparava a zero su Renzi

Matteo Orfini è stato appena eletto nuovo presidente del Partito Democratico, ultimo di una lunghissima lista di convertiti al ‘renzismo’. Già dalemiano, ‘giovane turco’, poi bersaniano e cuperliano, Orfini subentra proprio al dimissionario Cuperlo. Come altri è rimasto folgorato sulla via del 41%.

“Francamente non capisco cosa stia facendo Renzi. Mi sembra cambi posizione piuttosto spesso. È più interessato a come queste vicende possano influenzare la sua candidatura che al merito delle questioni e dei reali interessi del paese” (19 luglio 2013, intervista a Repubblica)

“L’allegria con cui si passa da veltroniani a bersaniani a renziani senza provare a giustificare i propri cambiamenti è un male storico del Pd. E questa ipocrisia è un problema per chi si candida a cambiarlo: non si può pensare di rivoluzionare il partito con Veltroni, Franceschini, Bettini e Fassino. È il tentativo di abbracciare colui che è ritenuto il vincitore, esito che noi cercheremo di evitare. Ormai sono passate molte ore da questi endorsement e Renzi non ne ha rifiutato nessuno. Il problema è che il meccanismo si moltiplica nei territori, con l’adesione di persone che sono l’opposto della rivoluzione di cui parla Renzi ” (7 settembre 2013, intervista a Libero)

“Quando Marchionne discriminava gli operai alcuni nel Pd dicevano che dovevamo stare con Marchionne: e Renzi era fra questi. Un recente studio del Mulino dimostra che giovani, precari, disoccupati e operai votano Grillo, o Pdl. In rari casi votano Pd. È il problema più profondo e va legato alla discussione sulla forma partito. Il modello di partito che sceglieremo dipende da cosa vogliamo fare e chi vogliamo rappresentare. A Renzi dico che non può segnalare questi problemi, giusti, e poi mettere sul palco il precario e il finanziere d’assalto che dà dei ladri alle persone sbagliate, e cioè ai sindacati e ai padri che ‘rubano’ ai figli. O si è confusi o si è in malafede”. (8 novembre 2013, Il Manifesto

“Un finto giovane e finto portatore del nuovo…Recentemente sono andato a visitare una fabbrica nella provincia toscana. Un operaio è intervenuto e ha detto, più o meno: io non so nemmeno che cosa voglia dire un partito cool, né mi interessa. Io non sono cool. Cool è il proprietario/amministratore che ha fatto fallire questa società e ha mandato tanti altri in cassa integrazione…. Questo per dire che se noi facciamo un partito come vuole Renzi di sicuro non rappresenterà quell’operaio e come lui tanti altri” (30 novembre 2013, intervista a Gli Altri).
Orfini ha davvero “cambiato verso”. it.ibtimes.com