Salute e Benessere

Quando si può rinviare il vaccino? Parlamo i medici Simg

Il vaccino si sta rivelando arma fondamentale nell`arginare il progredire dell`infezione da Sars-CoV-2. Tuttavia, restano vivi alcuni interrogativi su come ci si debba comportare a fronte di casistiche particolari, su cui sono intervenute le circolari n. 35309 del 4 agosto 2021 e n. 35444 del 5 agosto 2021 sulla composizione dei vaccini in uso nel nostro Paese. Per fare chiarezza, la SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie ha realizzato un Documento, redatto in collaborazione con l`Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute, che contiene informazioni utili ai medici di famiglia ed ai medici vaccinatori. Il Documento è a cura di Claudio Cricelli, Ignazio Grattagliano della SIMG, con il contributo di Ilaria Miano, Loris Pagano, Luigi Galvano, Pierangelo Lora Aprile (SIMG); Roberto Ieraci – Referente Scientifico per le Vaccinazioni – Gruppo Strategie Vaccinali Regione Lazio; Silvio Brusaferro, Luigi Bertinato, Anna Teresa Palamara, Fortunato “Paolo” D`ancona, Claudia Isonne (ISS); Andrea Siddu (Ministero della Salute).

“È fondamentale fare chiarezza – sottolinea Claudio Cricelli, Presidente SIMG – il nostro obiettivo è dare indicazioni precise e inequivocabili ai Medici di Medicina Generale e ai Medici vaccinatori impegnati in queste ore nel processo di vaccinazione della popolazione. Ogni caso specifico deve essere ricondotto alle rispettive esigenze, senza dare adito a false notizie o ad ambiguità che spesso lasciano dubbi e perplessità”. Circolari del Ministero della Salute disciplinano l`adozione e il rilascio dei “certificati di esenzione alla vaccinazione anti-Covid-19” nei confronti di coloro che per condizioni cliniche specifiche e documentate non possono ricevere la vaccinazione o completare il ciclo vaccinale e di coloro che hanno ricevuto il vaccino Reithera, anche al fine di ottenere la certificazione verde europea Covid-19. Quindi, temporaneamente e fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni, sul territorio nazionale sono validi i certificati di esclusione vaccinale già emessi dai Servizi Sanitari Regionali.

Vi sono infatti delle condizioni in cui è preferibile posticipare la vaccinazione e sono legate alla protezione già garantita dall`infezione: si tratta dei pazienti positivi al SARS-CoV-2 ad almeno tre mesi dal primo tampone positivo e pazienti con Covid-19 che abbiano ricevuto terapia con anticorpi monoclonali laddove non siano trascorsi almeno tre mesi dal trattamento. Vi sono poi soggetti in quarantena per contatto stretto e soggetti con sintomi sospetti di Covid-19: in questi casi l`opportunità di vaccinazione avverrà alla fine della quarantena o successivamente al termine del percorso diagnostico. A questi si aggiungono pazienti con malattia acuta severa non differibile (come un evento cardiovascolare acuto, epatite acuta, nefrite acuta, stato settico o grave infezione di qualunque organo/tessuto, condizione chirurgica maggiore, ecc.).

In generale – spiegano i medici di famiglia – un vaccino non deve essere somministrato quando è presente una controindicazione tale che il rischio di reazioni avverse è maggiore dei vantaggi indotti dalla vaccinazione. La presenza di una controindicazione ad uno specifico vaccino non esclude la possibilità che possano essere somministrati altri vaccini disponibili. Come controindicazione specifica nei confronti di uno o più dei vaccini attualmente utilizzati in Italia, la SIMG identifica l`ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. In caso di reazione allergica grave alla prima dose di un vaccino Covid-19 si può considerare la possibilità di utilizzare un vaccino di tipo diverso per completare l`immunizzazione. La vaccinazione anti COVID-19 non è controindicata in gravidanza. La sindrome di Guillain-Barré è stata segnalata molto raramente dopo somministrazione di Vaxzevria e Janssen.

Vi sono anche alcune false controindicazioni, spiega ancora la Simg, che proprio in quanto tali non danno diritto a certificato di esenzione. Tra le più comuni, l`allattamento non rappresenta una controindicazione alla vaccinazione; le persone con storia di paralisi di Bell e i soggetti affetti da malattie autoimmuni possono ricevere qualsiasi vaccino autorizzato da EMA, così come i pazienti immunocompromessi e gli oncologici in corso di radio-chemioterapia, salvo specifiche controindicazioni. Persone con una storia di gravi reazioni allergiche non correlate a vaccini o farmaci iniettabili, come allergie al cibo, agli animali domestici, al veleno di insetti, all’ambiente o al lattice, possono essere vaccinate, così come coloro con storia di allergie ai farmaci orali o di storia familiare di gravi reazioni allergiche, o che potrebbero avere un’allergia più lieve ai vaccini (nessuna anafilassi).

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redazione