Dopo quarant’anni in fuga, Polanski torna in Usa per il processo su stupro

Roman Polanski

Dopo una latitanza durata 40 anni, il cineasta Roman Polanski ha manifestato l’intenzione di tornare negli Stati Uniti dove fu processato per abusi sessuali commessi su una tredicenne nel 1977. Il procedimento, che vide il patteggiamento dell’imputato in via preliminare, non giunse a conclusione per la fuga di Polanski dopo un breve periodo di detenzione e il rilascio anticipato con la condizionale.

Il legale del regista, Harland Braun, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la giustizia statunitense per chiudere il processo ottenendo che il suo assistito non sia incarcerato all’arrivo. Polanski, che ha preso la cittadinanza francese e vive a Parigi, nel corso degli anni non ha potuto soggiornare nei Paesi che prevedono accordi di estradizione con gli Stati Uniti, che hanno numerose volte avanzato la richiesta. L’ultima nel 2015, quando e’ stata la giustizia polacca a rifiutare la consegna del regista durante un viaggio in Polonia, sostenendo che il reato per la propria legislazione risulterebbe prescritto.