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Quarantesimo anniversario della morte di Moro, nuova Commissione inchiesta?

Oggi cade il quarantesimo anniversario della morte di Aldo Moro. Ci sara’ una Commissione parlamentare di inchiesta anche nella diciottesima legislatura? Non e’ facile scavare ancora su fatti cosi’ lontani, il Presidente della Commissione nella precedente legislatura, Giuseppe Fioroni (Pd), non e’ stato rieletto, ma ci sono molti interrogativi sulla nostra storia recente ancora aperti.

1) perche’ il corpo di Aldo Moro era tonico e abbronzato? Se fosse vero che Moro rimase 55 giorni nell’angusta prigione di via Montalcini, il corpo di Moro sarebbe stato pallido e rattrappito.

2) perche’ negli abiti di Moro sono stati ritrovati sabbia ed elementi che riconducono al litorale marino laziale? Le Br hanno veramente creato appositamente una falsa pista?

3) Fioroni afferma che nel 1990 Morucci era un collaboratore del Sisde. Ci sono altri brigatisti che hanno collaborato con i servizi segreti italiani ed esteri? Quali e quanti?

4) Mario Moretti, uno dei killer materiali di Moro, suo inquisitore e capo delle Br, si rifiuto’ nella precedente legislatura di rispondere alle domande della Commissione parlamentare. Moretti vive in Italia in semiliberta’, ha una compagna, lavora in un centro per il recupero degli ex detenuti. Sono stati esperiti tutti i tentativi per indurlo a collaborare?

5) Alessio Casimirri prese parte all’agguato di via Fani, e’ tuttora latitante in Nicaragua, fu – secondo Fioroni – “tutelato dal Governo sandinista e dall’Italia. C’e’ un suo cartellino fotosegnaletico del 4 maggio 1982, quando era gia’ stato colpito da piu’ mandati di cattura. O il cartellino e’ un falso – afferma Fioroni – oppure si verifico’ un fatto abnorme: Casimirri fu arrestato e poi rilasciato”.

6) la notte del 28 marzo 1980 ci fu l’irruzione nel covo di via Fracchia a Genova. Tutti i brigatisti vennero uccisi, tra cui Dura. Le carte di Moro erano sepolte nel giardino? Quale fu il ruolo della colonna genovese? Gli scritti di Moro erano nella disponibilita’ di Rocco Micaletto? L’ex magistrato della Procura di Genova Luigi Carli – secondo i parlamentari – ha parlato di ‘carte di Moro trovate nel covo di via Fracchia durante l’irruzione’.

7) il fotografo dell’Ansa Antonio Ianni arrivo’ in via Fani il 16 marzo 1978 alle 9,30, circa mezz’ora dopo la strage. “Alle 9,30 – afferma sicuro Ianni – a via Fani non c’era alcun agente in divisa ne’ poliziotto ne’ carabiniere. Tanto e’ vero che scattai foto anche all’interno delle auto crivellate”. Le foto furono successivamente rubate dall’archivio dell’Ansa. Un mese dopo la casa di Ianni venne messa a soqquadro senza che venisse rubato nulla. Ianni si reco’ dal suo amico dottor Cauto, dirigente di polizia del commissariato di Montesacro, per sporgere denuncia. “Il dottor Cauto – ricorda Ianni – mi disse: ‘Puo’ darsi che sia stato il nostro ufficio politico’”. Ianni decise di non sporgere denuncia e il suo storico scoop fu messo sotto silenzio.

8) la Commissione Fioroni ipotizza che “nel condominio di via Massimi 91 sarebbero state parcheggiate le auto usate in via Fani”. Le palazzine di via Massimi 91 appartenevano allo Ior e ospitavano, tra gli altri, il cardinale Egidio Vagnozzi, monsignor Marcinkus, esponenti del movimento ‘2 giugno’ come Birgit Kraatz, compagna di Franco Piperno, il finanziere libico Omar Yahia, “legato alle intelligence libica, statunitense e a lungo collaboratore dei servizi italiani”. Alcuni hanno riconosciuto Prospero Gallinari che avrebbe abitato a via Massimi 91 nell’autunno 1978, quando era ricercato.

9) chi era il terrorista talmente abile con le armi da sparare circa la meta’ dei colpi di via Fani, uccidendo i cinque uomini della scorta senza neppure ferire leggermente Aldo Moro seduto in una delle due automobili del convoglio? Perche’ il colonnello dei Carabinieri e poi del Sismi, Camillo Guglielmi, era nei pressi di via Fani proprio nell’ora della strage?

10) i Ris con le nuove tecnologie d’indagine scientifica hanno appurato che chi sparo’ il 9 maggio 1978 lo fece avendo davanti Moro in piedi o seduto. I primi tre colpi furono sparati con direzione pressoche’ ortogonale al torace dall’avanti all’indietro. Ci sono colature di sangue dall’alto al basso sulla maglia a carne. Ci sono proiezioni e colature di fluido biologico dall’alto al basso sui pantaloni. Il corpo di Moro fu poi posto nel bagagliaio della R4 con le gambe flesse all’indietro dopo i primi colpi. Almeno altri due colpi gli furono sparati nel bagagliaio dalla mitraglietta Skorpion e dalla pistola Walther, il cui proiettile rimase conficcato nel portabagagli della R4.[irp]

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redazione