Quattro donne ‘intoccabili’. E intanto l’Udc minaccia di togliere la spina

Comincia a prendere corpo la nuova giunta Crocetta. Di certo, non ci sara’ un azzeramento. Come altro punto fermo resta il no ai deputati nell’esecutivo. “I parlamentari sono figli di un dio maggiore – afferma il governatore –. Sono stati eletti per fare i deputati e non per fare gli assessori”. Le prime voci parlano già degli ‘intoccabili’. Sarebbero gli assessori Linda Vancheri, Lucia Borsellino, Michela Stancheris e Nelli Scilabra. Intanto, si fa sentire Giampiero D’Alia: “Non mi pare che allo stato ci siano le condizioni che consentano la partecipazione dell’Udc al governo Crocetta, se si vuole snaturare l’accordo elettorale tra noi e il centrosinistra per un governo del cambiamento e delle riforme, preferendo la nascita di qualcosa di diverso che somiglia più al vecchio governo di Raffaele Lombardo”. Il governatore non molla. Continua a ripetere: “Non intendo fare una giunta di parlamentari, saranno ancora assessori tecnico-politici”. E spiega che un eventuale ingresso nel nuovo esecutivo di parlamentari “creerebbe non pochi problemi, dato che si e’ in campagna elettorale per le Europee e un deputato, come e’ ovvio, rappresenta il territorio”.  Una traccia su chi può fare invece le valige, Crocetta la dà: “Marino fuori dalla giunta? C’e’ un problema di spazi, ho spiegato agli assessori qual e’ la situazione”. A seguire le orme dell’assessore all’Energia, secondo voci sempre più insistenti, sembra essere la collega ai Beni culturali, Maria Rita Sgarlata.

Le tensioni non mancano. Il braccio di ferro sugli assessori e’ proprio tra Udc e Art. 4 di Lino Leanza che reclama due posti in giunta. E siccome le poltrone assessoriali sono dodici, rispetto alle richieste dei partiti, i conti non tornano. Il problema dei problemi è che, a detta di Crocetta, la Borsellino non avrebbe nessuna sponsorizzazione politica, il che vuol dire che alla sua poltrona assessoriale non può essere applicato il ‘manuale Cencelli’. E così i conti sballano. E allora via con altri confronti, vertici di maggioranza, riunioni più o meno segrete. Il timone, comunque, è e resterà nelle mani del governatore, il quale continua ad allungare i tempi per il Crocetta bis, grazie anche al vento delle Europee a suo favore.

 

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