In Francia la tensione è ancora alle stelle con sommosse quotidiane, con numeri da record tra i fermi di polizia – oltre 1.000 ogni notte – i saccheggi, le sassaiole, gli assalti ai supermercati. Tutti problemi che stanno mettendo a dura prova i cittadini ma anche le forze dell’ordine che si trovano già nel mirino dei manifestanti e dei “casseur” come simboli dello stato dopo la morte del diciassettenne di Nanterre, Nahel, colpito da un proiettile sparato a bruciapelo da un poliziotto. E così è trascorsa la quarta notte consecutiva di disordini che ha portato a un numero record di arresti in Francia: 1.311 persone, di cui 406 a Parigi e nelle periferie, sono state fermate durante la notte. Il 30 per cento dei rivoltosi arrestati sono minorenni ha rivelato il ministro della Giustizia francese, Eric Dupond-Moretti.
La presenza di molti minorenni rivoltosi, anche giovanissimi, era già stata rilevata dalle forze dell’ordine, dai media o da vari testimoni, senza che fosse stata indicata una cifra precisa. Dupond-Moretti, intervenuto da Creteil, ha spiegato in particolare che lo stato vuole avviare procedimenti contro le persone che istigano alla violenza attraverso i social network come Snapchat. Ha assicurato che le persone dietro gli account saranno identificate, che i loro account saranno bloccati e che gli utenti di internet saranno puniti dalla giustizia con “fermezza”. Una vera e propria guerriglia che dura da quattro giorni e che ha fatto registrare anche circa 1.350 veicoli incendiati, 266 edifici bruciati o danneggiati, tra cui 26 municipi e 24 scuole, e 2.560 incendi appiccati sulle strade pubbliche.
Cifre tuttavia in calo rispetto alla notte precedente. Secondo una fonte della polizia, Lione e Marsiglia sono state le due città più colpite. A Vaulx-en-Velin, alla periferia di Lione, gli agenti sono stati colpiti con fucili a pompa e fucili da caccia. E proprio a Lione, il sindaco Gregory Doucet, ha chiesto l’invio immediato di rinforzi di polizia dopo i disordini “senza precedenti”, che hanno incluso ore di saccheggi e che hanno visto le forze di polizia talvolta “sopraffatte” e “in inferiorità numerica”. Il ministero degli Interni francese ha annunciato che il CRS 8 – unità della polizia specializzata nel contrasto alla violenza urbana – sarà inviato questa sera in città. La città “è stata funestata da disordini di intensità, danni e violenza senza precedenti”, ha dichiarato Doucet durante un briefing con la stampa presso il municipio a seguito di una riunione di emergenza.
Nel corso della notte, decine di giovani “altamente mobili” a piedi, in bicicletta o in scooter hanno scorrazzato per le strade, con “una quarantina di negozi attaccati, vandalizzati e saccheggiati, una ventina di veicoli incendiati” e danni in tutti gli arrondissement, secondo il rapporto diffuso dal sindaco. A incendiare ancora di più il clima un comunicato firmato dal sindacato maggioritario della polizia, Alliance, e da Unsa police, e il tenore si capisce già dal titolo: “Ora basta… di fronte a queste orde selvagge, chiedere la calma non basta più, bisogna imporla! – scrivono i sindacati – Riportare l’ordine repubblicano e mettere i fermati in condizioni di non nuocere devono essere gli unici segnali politici”. E ancora: “E’ l’ora della battaglia”. In conclusione del comunicato, scritte in grassetto, le parole esplosive: “Oggi i poliziotti stanno combattendo, perché noi siamo in guerra. Domani, faremo la resistenza e il governo dovrà prenderne coscienza”.
Intanto, a causa delle violenze urbane che si sono verificate ogni notte in Francia da martedì sera, il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso di rinviare una visita di Stato in Germania. “Il presidente francese Macron ha parlato oggi al telefono con il presidente tedesco (Frank-Walter) Steinmeier e lo ha informato della situazione nel suo Paese. Il presidente Macron ha chiesto di rinviare la sua prevista visita di stato in Germania”, ha dichiarato la presidenza tedesca in un comunicato.