Politica

Quel sondaggio di Berlusconi e la ricerca di sobrietà delle politica. Bocciati partiti e banche

Il gradimento dei cittadini nei confronti dei partiti e delle banche e’ al 4%. Un dato che accomuna tutte le forze politiche e spinge a cercare risposte piu’ vicine ai cittadini mettendo da parte la propaganda. Il sondaggio distribuito ieri da Berlusconi ai suoi durante l’ufficio di presidenza potrebbe anche non essere significativo ma e’ comunque un segnale della disaffezione della gente nei confronti della politica. E anche la difficolta’ dei partiti nel reperire fondi per la campagna elettorale e’ un altro messaggio che va in questa direzione. Per le rilevazioni diffuse dall’ex premier il gradimento nei confronti del Parlamento e’ al 14, verso la magistratura al 36, al 75% per le forze dell’ordine (l’82% pero’ per i carabinieri), si salva solo Papa Francesco (82% di consensi). Ecco perche’, tanto di piu’ di fronte alla ‘tenaglia’ terremoto-maltempo, come l’ha definita il premier Gentiloni, le forze politiche hanno rilanciato la necessita’ di una ricerca di sobrieta’. Il Pd ha sospeso tutte le attivita’, FI ieri ha aperto la riunione azzurra parlando di terremoto, cosi’ ha fatto Renzi incontrando i segretari regionali dem.

FI DISTANTE DA LEGA Perfino M5s ha scelto un basso profilo: i grillini hanno cancellato la mobilitazione in vista della Consulta. “Serve grande unita’ della comunita’ nazionale”, e’ l’esortazione del presidente della Repubblica, Mattarella. Sono intervenute le istituzioni europee, Juncker e Tajani in primis, hanno espresso solidarieta’ i presidenti di Camera e Senato. Il governo sta monitorando la situazione: domani il Cdm potrebbe prendere provvedimenti ad hoc per soccorrere le popolazioni colpite da sisma e emergenza maltempo. L’invito delle massime cariche dello Stato e’ quello di abbassare i toni, evitare le polemiche su eventuali disguidi della Protezione civile. Solo la Lega attacca: “Il trombato Errani commissario e’ demenziale”, tuona Salvini. Ma FI non si allinea alla polemica. Il partito del Cavaliere e’ sempre piu’ lontano dalla strategia del Carroccio. Sabato 28 alla manifestazione indetta da Fratelli d’Italia ci saranno anche i capigruppo azzurri, ma per l’ex premier anche la nomina di Tajani alla presidenza dell’Europarlamento puo’ servire per spingere su una riaggregazione dei moderati, progetto a cui lavora pure il centrista Lupi (uno dei primi a congratularsi con Tajani) e che dipende tutto dalla legge elettorale, ovvero se si scegliera’ di puntare sulla lista o se prevarra’ la strada di assegnare un premio alla coalizione.

URNE AL PIU’ PRESTO Al di la’ della necessita’ di non alzare lo scontro, in queste ore i partiti si stanno organizzando in vista del pronunciamento della Consulta: non e’ un caso che oggi si siano riuniti i giovani Turchi di Orlando e Orfini e i renziani al Senato. Il comune denominatore e’ la consapevolezza che il voto non si puo’ allontanare, che occorre andare alle elezioni anticipate al piu’ presto anche per poter dare risposte forti alla situazione economica. Pure i centristi si muovono: a febbraio ci sara’ l’assemblea nazionale che decretera’ la fine di Ncd e la nascita di Area popolare con l’obiettivo di formare, cercando anche volti nuovi, una lista a sostegno di Renzi. La sfida ai populismi, ragionava ieri Bersani con i suoi, e’ sulla capacita’ di risolvere i problemi della gente. L’ex segretario dem ricordava come un paio di giorni fa ad un convegno insieme a Tremonti erano intervenuti in tanti per invocare risposte concrete su temi concreti. Del resto la strategia di Renzi e’ proprio quella di andare sui territori, fuori dal Palazzo, per capire le esigenze reali del Paese, senza incedere in discorsi autoreferianziali sulla legge elettorale o su altri argomenti che poco interessano agli italiani.

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