#Quellavoltache diventa libro, anche Asia Argento a presentarlo

#Metoo di Giulia Blasi alla Fiera dell’Editoria femminile a Roma video

Giulia Blasi

“Quella volta che il mio capo in una cena aziendale mi palpò il sedere davanti a tutti. Strillai, ma nessuno disse una parola in mia difesa”. #Quellavoltache scandisce la voce di Asia Argento. Il #metoo italiano lanciato su Twitter dalla scrittrice e giornalista Giulia Blasi è diventato un libro, frutto di mesi di lavoro per selezionare i tweet di denuncia di molestie, contattare le autrici e avere il loro consenso. Un volumetto smilzo pubblicato dal ‘manifesto libri’ che è anche una lettura raggelante, perché ogni donna ci si ritrova. “O anche, quella volta che uno passando a fianco ti dice “ti prendo e ti sfondo la figa” e tu hai il pomeriggio distrutto dalla paura”. Presentazione a Roma, presso la Casa Internazionale delle Donne a perenne rischio chiusura, nel quadro della Fiera dell’Editoria della Donna, tre giorni fitti di seminari e incontri. “Quella volta che, sono andata a denunciare e mi è stato detto ‘è stata solamente una palpata’”.[irp]

A leggere con Asia Argento anche Miriana Trevisan, altra attrice che ha fatto esplodere in Italia le denunce contro le molestie e che è stata da molti crocifissa. Ma denunciare non vuol dire fare le vittime, spiega Giulia Blasi. “Non è vittimismo, è coraggio Il vittimismo è ‘mi hanno fatto una cosa, oddio povera me come farò’. Questo è: mi hanno fatto una cosa e adesso ve la racconto perché non dovevo subirla, non è giusto e porca miseria adesso la racconto a tutto il mondo. Questo è coraggio, è denuncia. È parlare, dire no, non va bene, è ora di smetterla; è successo a me, a mia sorella, a mia cugina, a tutte voi, e adesso ce lo raccontiamo tutte insieme e ci diciamo che non siamo sole. Questo non è vittimismo”. E siccome normalizzare, minimizzare, è il pericolo più grande, la tentazione di secoli di storia, qui alla Casa delle Donne si cercano anche ricette per le giovani, sperando che capiscano quando sono molestate e che abbiano la forza di ribellarsi, andarsene, denunciare. “Mettiamola così. Il femminismo ha le porte aperte, se lo facciamo tutte insieme riusciamo a combinare qualcosa questa volta. Quindi cominciate adesso, non aspettate di essere grandi, non aspettate di essere vecchie, fatelo adesso che avete quindici, sedici anni, vent’anni, venticinque: dai che c’è da fare”.