Quirinale, sesta fumata nera. Ma Mattarella supera i 300 voti
Lega, Cinque Stelle e PD stanno dialogando, e si torna a parlare di una presidente VIDEO
Sesta votazione e prevedibile fumata nera per l’elezione del presidente della Repubblica, ma con un dato di rilievo: i voti presi dal capo dello Stato uscente, Sergio Mattarella, sono ben 336. Mentre il pm Nino Di Matteo ha ottenuto 41 preferenze, seguito da Pier Ferdinando Casini con 9, Luigi Manconi 8, Mario Draghi e Marta Cartabia 5, Elisabetta Belloni 4. Votare Mattarella, una iniziativa trasversale del centrosinistra, il solo schieramento che ha votato nel sesto scrutinio poiché il centrodestra si è astenuto a questo giro. Il tam tam per mettere il suo nome nell’insalatiera era iniziato a girare a Montecitorio un minuto dopo la disfatta del centrodestra sulla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati alla quinta votazione. Il presidente uscente ha più volte dichiarato di non avere intenzione di accettare un secondo mandato, ma il segnale giunto stasera da Montecitorio è un chiaro invito.
Fumata nera ma anche piccolo giallo alla sesta votazione per il presidente della Repubblica. Al termine dello spoglio il presidente della Camera Roberto Fico ha spiegato all’aula che c’è stata una disparità tra numero dei votanti e schede scrutinate: praticamente c’è stata una scheda in più per un errore di distribuzione, ma in base ai precedenti, ha sottolineato Fico, lo scrutinio è da considerarsi valido. La settima votazione si terrà domani alle 9.30, se non si dovesse eleggere il tredicesimo capo dello Stato ne è prevista una nel pomeriggio, alle 16,30.
Ma intanto Lega, Cinque Stelle e PD stanno dialogando, e si va in altra direzione, si torna a parlare di una presidente. Lo dice Salvini, lo dice Giuseppe Conte, senza però fare nomi; quello che più circola è quello della diplomatica Elisabetta Belloni ora a capo dei servizi segreti. “Ho avuto diversi incontri in giornata e conto che a breve a parte veti e perdite di tempo, sto lavorando perché ci sia un presidente donna, in gamba, non un presidente donna in quanto donna…” ha detto Salvini. E Giuseppe Conte quasi in contemporanea: “Noi abbiamo posto sul tavolo fin dall’inizio eccellenze femminili, nomi super partes, almeno due, solide, super partes, e saremmo veramente contenti che ci sia la disponibilità da parte delle forze politiche ad avere finalmente un presidente della Repubblica donna”.