Raciti: “Non serve un rimpastino e non basta neanche l’impegno antimafia per mascherare le difficoltà”. Crocetta: “Non si è accorto che il governo nuovo esiste già. Il Partito democratico vorrebbe un esecutivo lottizzato dai partiti”.
Fausto Raciti contro Rosario Crocetta. L’Assemblea regionale del Partito Democratico s’è trasformata in un’arena dove i due avversari si sono scontrati fino all’ultimo colpo. “Non serve un rimpastino e non basta neanche l’impegno antimafia per mascherare le difficoltà”, ha tuonato il segretario regionale dal pulpito di una sala d’albergo palermitano. “Non si è accorto che il governo nuovo esiste già – ha replicato il governatore -. Il Partito democratico vorrebbe un esecutivo lottizzato dai partiti”. Poi la stoccata: “Da parte mia nel novembre del 2012 ho evitato che venissero inseriti degli assessori del Pd protagonisti di inchieste”.
Un botta e risposta che ha animato l’odierna assise che ha approvato all’unanimità la relazione di Raciti che è stato proclamato ufficialmente segretario. Nel corso della manifestazione, si sono ufficialmente insediati i trecento delegati del partito, mentre il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, è stato eletto presidente dell’assemblea regionale del Pd.
Sull’ingresso in Giunta del suo partito, Raciti è stato un martello pneumatico, nel corso dell’assise. E questo non lascia ben sperare a idilliaci rapporti con il governatore. “Chiediamo che il Partito democratico – ha puntellato il segretario – partecipi a questa esperienza indicando i propri uomini non nelle segreterie particolari dei singoli deputati ma nei propri organismi dirigenti, assumendo una responsabilità nei confronti del governo, dei propri elettori e di tutti i siciliani”. E, allo steso tempo, Raciti ha chiesto “al presidente della Regione di convocare le forze politiche della coalizione ed indicare con chiarezza gli obiettivi e le modalità con cui formare un governo nuovo”.