Non ci si stanca mai, parole sue, di stare in mezzo al pubblico. E’ per questo che dopo un’estate di live in giro per l’Italia, Raf inizia il suo “Sono Io Tour” nei teatri, che parte il 19 ottobre dal Teatro Nazionale di Milano e lo porterà in 10 città tra cui Napoli, Torino, Palermo, Roma, per chiudere a Genova il 26 novembre. Perché un tour teatrale? “Ho fatto negli ultimi anni molti dischi e concerti elettronici e tecnologici, volevo fare un tour teatrale con rivisitazioni di alcuni brani, in una versione più teatrale, soft, dare spazio a strumenti acustici, sonorità più morbide”. In scaletta canzoni del nuovo album di inediti “Sono Io”, da “Come una favola” a “Rimani tu”, da “Eclissi totale” a “Pioggia e vento” in cui affronta il tema dell’immigrazione, all’ultimo singolo, la ballata “Arcobaleni”, mixate con gli intramontabili classici come “Infinito”, “Via”, “Due”, “Il Battito Animale”, “Cosa Resterà degli anni 80”. Il nuovo album svela molto di Raf, parla di lui. “Ho sentito per la prima volta la necessità di dire qualcosa su di me, ho scritto canzoni di altri, spesso poco biografiche, anche quelle più note…”. “Sono sempre state cose dettate dalla mia fantasia”. “Questo album è più autobiografico, c’è una canzone che dice poche cose su di me: chi conosce bene i miei dischi, conosce anche me, che sono una persona trasparente, semplice”. Nonostante i successi e i tanti album, dai primi anni ’80 a oggi, Raf però non è cambiato. A parte la maturità, è sempre forte in lui la voglia di fare musica e farla in mezzo alla gente, e anche il suo modo di essere è più o meno lo stesso, come ci dice:”Sono un po’ diverso ma sono sempre lo stesso, gli anni un po’ ti cambiano, per esempio la timidezza non la perdi mai: se sei timido, resti timido. Però puoi aggiustare il tiro”. “La timidezza la vinco tutte le volte che salgo sul palco dove mi sento a mio agio”. “Ancora ho qualche problema quando c’è quella telecamera, in altre situazioni non propriamente musicali, un po’ di timidezza viene ancora fuori”.